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Polonia e Ungheria impugnano clausola budget Ue

 

La Polonia e l’Ungheria hanno impugnato davanti alla Corte europea il meccanismo dello stato di diritto contenuto nel bilancio europeo. La notizia viene riportata dall’APA e dalla AFP.

La Corte dovrà verificare se sia legittimo un taglio delle risorse previste dal bilancio Ue, in caso di violazioni in materia di Stato di diritto. A causa dello scontro sul meccanismo dello stato di diritto, Budapest e Varsavia avevano a lungo minacciato di bloccare, alla fine del 2020 l’approvazione del bilancio 2021-2027 e del Recovery fund, sollevando un vero e proprio caso in Ue, alla luce della pandemia e della forte attesa dei fondi da parte di molti Paesi, fra cui l’Italia. Grazie alla mediazione tedesca, che all’epoca aveva la presidenza del semestre europeo, i due Paesi avevano alla fine, a dicembre, approvato il bilancio insieme agli altri 25 membri. La possibilità di un ricorso alla Corte Ue era però contenuta in un allegato, ed era parte decisiva del compromesso trovato con Berlino. I due governi sovranisti avevano già annunciato che se ne sarebbero serviti.

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