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PNRR: nelle ex Casermette Rocciamelone di Usseglio attività sociali, formative e turistiche

Un luogo in cui l’attenzione ai temi sociali e ai soggetti deboli si concretizzerà in azioni concrete e in cui, grazie alle comunità e agli imprenditori locali, si rinsalderà il legame tra l’area metropolitana torinese e le vallate alpine che le fanno da corona; uno spazio in cui l’approccio metromontano dell’attuale amministrazione della Città Metropolitana di Torino si concretizzerà in progetti di montagna-terapia, aggregazione sociale e culturale, coltivazione didattica,formazione, valorizzazione delle eccellenze locali, informazione eaccoglienza turistica attenta alla salvaguardia dell’ambiente.
Il progetto è uno dei 45 che la Città ha selezionato e vedrà finanziati sulla Missione 5 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, per un importo di 1,9 milioni di euro. Lo studio di fattibilità del recupero delle Casermette “Rocciamelone”è statoillustrato stamani ad Usseglio dall’architetto Loredana Iacopino e dal professor Antonio De Rossi del Politecnico di Torino.Quella che si è tenuta ad Usseglio è la prima di una serie di presentazioni dei progetti selezionati dalla Città Metropolitana e finanziati sulla Missione 5 del PNRR.
Come ha sottolineato nel suo intervento il Vicesindaco metropolitano, ad Usseglio si vedranno i risultati di una precisa scelta compiuta nei mesi scorsi dall’amministrazione metropolitana, che ha selezionato 45 progetti rispondenti ad esigenze molto sentite nei più diversi territori della Città Metropolitana più grande d’Italia, l’unica confinante con uno Stato estero e l’unica in cui sono compresenti una metropoli e un articolato sistema di città, paesi, aree rurali e montane. Il Vicesindaco metropolitano ha inoltre sottolineato che il PNRR può essere un’occasione importante per valorizzare le spinte innovative provenienti dai territori e aiutare le persone, le imprese e le comunità a fare rete per valorizzare le risorse naturali e tutelare il territorio.
Nei prossimi mesi dovrà essere individuato un soggetto privato – che potrà anche derivare dall’aggregazione di più soggetti – che assumerà la gestione del complesso e definirà nel dettaglio il progetto di utilizzo delle ex Casermette, oggetto del seminario che si è tenuto oggi pomeriggio per confrontare le differenti ipotesi.
Il complesso delle ex Casermette Rocciamelone si estende su un’area di oltre 7.000 metri quadrati ed è composto da sei edifici, per una superficie coperta totale di circa 1.600 metri quadrati. Le costruzioni risalgono alla fine degli anni ‘30 del XX secolo, sono in buono stato di conservazione e si prestano a differenti riutilizzi. L’area ha il vantaggio di avere una doppia accessibilità, che rende possibile suddividere la ristrutturazione in più lotti. Gli edifici si affacciano su di uno spazio verde che, a sua volta, si presta ad essere utilizzato per diverse attività all’aria aperta.
L’operazione ex Casermette di Usseglio scaturisce dalla comunione d’intenti tra Comune di Usseglio, Unione Montana Alpi Graie, Città Metropolitana di Torino, UNCEM, GAL Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone. I soggetti pubblici hanno deciso di dare vita ad una cabina di regiaper governare un progetto strategico che punta a creare un vero e proprio hub metromontano centrato su due assi strategici, legati il primo alleducazione e alla formazione e il secondo alla funzione della montagna per la promozione del benessere sociale e psicofisico. Le attività prettamente turistiche potrebbero insediarsi in spazi per la cui ristrutturazione occorrerà trovare risorse ulteriori rispetto a quelle del PNRR.casermette Usseglio 10 06 2022 1

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