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Pm Musarò: “Il primo processo Cucchi fu kafkiano”

Il pubblico Ministero Giovanni Musarò, durante la requisitoria del processo Cucchi Bis ha ripercorso i drammatici momenti che hanno portato alla morte del geometra.

Il pm Musarò durante la requisitoria del processo Cucchi ha ricordato cosa è stato il primo processo Cucchi: “Il primo processo, quello che vedeva imputati per il pestaggio di Stefano cucchi tre agenti di polizia penitenziaria, fortunatamente sempre assolti, è stato un processo kafkiano, con gli attuali imputati seduti all’epoca sul banco dei testimoni, con cateteri applicati a Cucchi per comodità e fratture lombari non viste apposta da famosi ‘professoroni’. Tutto ciò non è successo per sciatteria, ma per uno scientifico depistaggio cominciato la notte tra il 15 e il 16 ottobre del 2009 alla stazione Appia dei carabinieri, quando il ragazzo venne arrestato”.

Le lesioni riportate dal geometra romano, in seguito al pestaggio in caserma insieme “alla condotta omissiva dei sanitari che lo avevano in cura all’ospedale Sandro Pertini”, lo hanno portato alla morte.

“Le lesioni più gravi sono state prodotte dalla caduta di Cucchi, dopo un violentissimo pestaggio. Quella caduta è costata la vita a Stefano Cucchi, si è fratturato due vertebre. Lui stesso, a chi gli chiese cosa fosse successo, disse: ‘Sono caduto’. Non possiamo fare finta che quella notte non sia successo niente e non capire che si stava giocando una partita truccata all’insaputa di tutti.

Stefano Cucchi non è caduto accidentalmente, è stato pestato. Non è semplice sintetizzare due anni di un processo così complicato, dopo la morte di Stefano Cucchi è iniziata una seconda storia, nel frattempo ci sono stati altri processi con imputati diversi, per il pestaggio furono accusati prima tre agenti della penitenziaria e poi i medici dell’ospedale Pertini”.

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