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Piemonte, con stop AstraZeneca 104mila dosi ferme

 

– Con lo stop temporaneo ai vaccini AstraZeneca, in Piemonte 104 mila dosi restano in giacenza. Gli appuntamenti saltati nei tre giorni di fermo saranno riprogrammati da giovedì, quando è previsto il parere dell’Ema, sempre che sia un via libera.

Nel frattempo proseguono le adesioni degli over 70 sul portale www.ilpiemontetivaccina, aperte ieri mattina, e oggi è partita anche la vaccinazione dei disabili.
“Eravamo predisposti – sottolinea il governatore Alberto Cirio in una videointervista all’ANSA – per raggiungere le 20 mila inoculazioni al giorno, il Piemonte è tra le Regioni più performanti. Astrazeneca ci bloccherà al 50% almeno fino a giovedì. Ema deve pronunciarsi – rimarca Cirio – non al cospetto di un’azienda ma dell’Italia e dell’Europa intera. Ridarà fiducia, spero, quale sarà la decisione farà chiarezza”.
Per Cirio non esiste un piano B: “sarebbe un tema – osserva – di cui dovrebbe occuparsi la Von der Leyen in persona. Mi auguro che non accada, attendiamo il parere di Ema e a quello crederò”.
Oggi in Piemonte sono state vaccinate 9.355 persone tra cui 6.161 ultraottantenni, e per 5.902 di loro si è trattato di richiami. Dall’inizio della campagna sono state somministrate 593.766 dosi, corrispondenti all’83,7% delle 709 mila finora disponibili nella regione.
Nel capoluogo piemontese, grazie a un accordo raggiunto dall’Unità di Crisi della Regione con la cooperativa Taxi Torino, sarà possibile andare a vaccinarsi in taxi con uno sconto di 5 euro a corsa, sia all’andata sia al ritorno. Per ottenere l’agevolazione, chiamando si dovrà comunicare di voler usufruire della ‘Convenzione Vaccino’.
Oggi i ricoverati con il Covid sono 122 in più: 23 in terapia intensiva (in totale 299), e 99 negli altri reparti (3.169). Le vittime sono 43, i nuovi casi di positività 2.074, con tasso del 7,5% rispetto ai 27.698 tamponi, 16.578 dei quali antigenici.
In due comuni del Vercellese, Crescentino e Lamporo, stop anche alle funzioni e tutte le chiese dovranno rimanere chiuse, fino a contrordine. La diffusione del Covid in una zona che è rossa già dal 4 marzo continua a essere molto preoccupante.

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