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Per riavere denaro assolda presunto affiliato ‘ndrangheta

 

 

Per riavere indietro i soldi investiti in auto di lusso ha iniziato a minacciare il commerciante tramite un presunto affiliato alla cosca ‘ndranghetista coinvolta nella strage della pizzeria di Duisburg (Germania). Gli investigatori della squadra mobile di Genova, coordinati dal sostituto procuratore Federico Manotti della Dda genovese, hanno arrestato due uomini con l’accusa di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso.

In manette sono finiti Salvatore Stalfieri e Christian Rosolani, quest’ultimo titolare di hotel nel capoluogo ligure e in Valle d’Aosta. La vicenda, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, risale all’estate scorsa. La vittima è un commerciante d’auto di origine romena, che di fatto era intestatario fittizio di una serie di veicoli di alta gamma usati da professionisti genovesi, tra cui Rosolani, che nel tempo aveva avuto la disponibilità di una Bentley Continental e di una Bmw. Le auto erano state sequestrate a gennaio 2020 nel corso di una indagine della Finanza. A quel punto Rosolani aveva iniziato a chiedere al venditore d’auto, in maniera via via sempre più insistente, di riavere i soldi già investiti senza però riuscirci.
L’imprenditore alberghiero si era rivolto a Stalfieri che si era presentato alla vittima come esponente dell’ndrangheta, con collegamenti con la cosca coinvolta nella strage di Duisburg (Germania), facendo anche aumentare gli ‘interessi’ fino a fare lievitare la cifra a 70 mila euro. Dopo le pesanti minacce il venditore d’auto aveva deciso di rivolgersi alla squadra mobile ed era stato organizzato un incontro “monitorato” da microspie a cui poi sono seguite le ordinanze.

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