La vicenda – come riporta Agi – è emersa in seguito alla scoperta da parte dei genitori, sul cellulare della minorenne, di alcune chat che parlavano di autolesionismo. Allarmati, avevano approfondito il controllo dello smartphone scoprendo le conversazioni con l’indagato, che sono state subito segnalate alla Polizia Postale di Catania.
La Procura di Catania – dopo aver visionato gli indizi di colpevolezza raccolti dagli investigatori – ha emesso un decreto di perquisizione personale, locale e informatica a carico dell’indagato. Una prima analisi informatica delegata alla polizia postale di Brescia, ha consentito alle forze dell’ordine di verificare la presenza di materiale di natura pedopornografica, riguardante la minore, sui dispositivi informatici dell’indagato.