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Papa Bergoglio: “Sono andato in analisi”, la rivelazione nel nuovo libro-intervista di Dominique Wolton

Diversi gli argomenti affrontati nel libro del sociologo francese.

Aveva poco più di 40 anni quando decise di rivolgersi ad una psicoterapeuta “per chiarire alcune cose”. Così ha raccontato Papa Bergoglio, in un’intima confessione a Dominique Wolton, sociologo e direttore di ricerca al Cnrs, già autore di un libro intervista al cardinal Lustiger, arcivescovo di Parigi. All’epoca, a cavallo tra il 1979 e il 1980, si recò per circa sei mesi, una volta a settimana, da una psicoanalista ebrea. Era il periodo in cui aveva appena concluso l’esperienza di provinciale argentino dei gesuiti e si apprestava ad assumere l’incarico di rettore del Collegio Maximo, la scuola di formazione dell’ordine.

I contenuti del libro-intervista

Questa è una delle anticipazioni, diffuse da “Le Figaro Magazine” e riportate da “Avvenire” sul libro “Politique et societè” di Dominique Wolton. Si tratta di un testo che riporta dodici dialoghi con il Pontefice in cui si affrontano molti altri temi sensibili.

L’Europa

Sull’Europa il Pontefice ha evedenziato il clima di paura dominante e questo è il motivo che la porta a chiudersi e a chiudere al resto del mondo. Ha fatto fatto poi una riflessione sulle radici dell’Europa, dicendo che sono certamente importanti le sue radici cristiane ma non è l’unica prerogativa. “Nella nostra lingua spagnola, il 40% delle parole è arabo. Perché? Perché erano lì per sette secoli. E hanno lasciato il segno…”. Così ha dichiarato il Pontefice ed ha aggiunto: “Credo che l’Europa abbia delle radici cristiane, ma non sono le uniche. Ci sono altre che non possono essere negate.” Nonostante ciò ha spiegato che è stato un errore “non citare le ‘radici cristiane’ nel documento dell’Unione Europea sulla prima Costituzione, e lo stesso errore è stato anche commesso dai governi. Questo non significa che l’Europa debba essere interamente cristiana”. Dichiarazioni queste che sicuramente accenderanno discussioni e innescheranno polemiche.

Matrimonio, famiglia e aborto

Tre temi questi molto delicati su cui il Papa si è soffermato. “Il perdono dell’aborto – ha detto – “non significa banalizzare l’aborto. L’aborto è grave, è un peccato grave. È l’omicidio di un innocente. Ma se c’è peccato, è necessario facilitare il perdono”. Idee chiarissime anche sul matrimonio: “Diciamo le cose come sono: il matrimonio è un uomo con una donna. Questo è il termine preciso. Chiamiamo l’unione dello stesso sesso ‘unione civile’.” Ed è un fatto “storico”, non solo “nella Chiesa”: una nuova condanna dell’ideologia di genere. Infina la famiglia, su cui il Papa ha scritto un’esortazione apostolica post sinodale chiamata ‘Amoris Laetitia’. Il Pontefice ha messo in guardia dalla tentazione di “uniformità delle regole”. “Quando parlo di famiglie in difficoltà, dico: ‘Dobbiamo accogliere, accompagnare, discernere, integrare…’ e poi ciascuno vedrà le porte aperte – così si è espresso il Pontefice. “Quello che sta realmente accadendo è che le persone sentono dire la gente: ‘Non possono fare la comunione’, ‘Non possono farlo’: la tentazione della Chiesa è lì. Questo tipo di divieto è quello che troviamo nel dramma di Gesù con i farisei”.

Sulla morale

Bergoglio ha spiegato che non si può insegnare la morale con precetti che vietano (‘Non puoi farlo’, ‘devi farlo’, ‘non puoi’). “La morale è una conseguenza dell’incontro con Gesù Cristo. È una conseguenza della fede, per noi cattolici. E per altri, la moralità è una conseguenza dell’incontro con un ideale, o con Dio, o con se stessi, ma con la parte migliore di se stessi. C’è un grande pericolo per i predicatori, quello di cadere nella mediocrità, condannare solo la morale – la prego di perdonare l’espressione – ‘sotto la cintura’. Ma degli altri peccati, quali l’odio, l’invidia, l’orgoglio, la vanità, l’uccisione dell’altro, prendere la vita, non se ne parla. Entrare nella mafia, fare accordi clandestini…”. Così ha spiegato il Papa.

Sulle donne

Sulle donne ha esordito ricordando la madre e le sue nonne, dicendo “Ringrazio Dio per aver conosciuto queste vere donne” e ha spiegato che “Quelle che ho conosciuto mi hanno aiutato molto nella mia vita quando ho avuto bisogno di consultarmi”. Il riferimento è anche alla psicoanalista ebrea che, prima di morire, volle rivederlo; non certo per ricevere i sacramenti, essendo di un’altra fede, ma per un dialogo spirituale.

Sui migranti

Tema delicatissimo quello della questione migranti. Per Bergoglio due sono le cause dei flussi migratori. La prima: la mancanza di lavoro “perché sono stati sfruttati. L’Europa ha sfruttato l’Africa… non so se possiamo dirlo! Ma alcune colonizzazioni europee… sì, hanno sfruttato”. La seconda è la guerra. “Possiamo investire, le persone avranno una fonte di lavoro e non dovranno partire, ma se c’è guerra, dovranno ancora fuggire. Ora chi fa la guerra? Chi dà le armi? Noi”. Questo il pensiero di Papa Francesco, le cui riflessioni saranno oggetto certamente di dibattito.

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