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Palermo, summit sulla Libia a Villa Igiea. Città blindata

In arrivo le prime delegazioni dei paesi partecipanti. Incognita sulla presenza del generale libico Haftar

Oggi e domani in programma a Palermo una conferenza per decidere il futuro della Libia. Lo scopo è quello di stabilizzare il paese africano, togliendo il potere in mano alle milizie. Si deciderà la rotta da seguire che preveda elezioni presidenziali e legislative, unificando le istituzioni. Invitati alla conferenza molti personaggi di spicco della politica africana ed europea, come il premier russo Dmitri Medvedev e il presidente egiziano Abdel Fatah al Sisi.

Un’incognita pesa sulla presenza o meno del generale libico Khalifa Haftar, il quale ha dichiarato di non voler partecipare alla conferenza ufficiale ma che sarà comunque in Sicilia per prendere parte ad una riunione a margine dell’evento con i presidenti di Egitto, Tunisia, Ciad, Niger e con i premier italiano, Giuseppe Conte, e russo, Dmitri Medvedev. Questo stando al sito libico ‘The Address’ molto vicino al generale. Fonti di governo interpellate dall’ANSA, invece, non confermano né smentiscono. La causa della possibile assenza di Haftar sarebbero alcune fazioni a lui poco gradite, invitate al summit.

Nel capoluogo siciliano sono già arrivate tutte le altre delegazioni che fanno capo ai principali interlocutori libici: il presidente dell’Alto consiglio di Stato, Khaled al Meshri, il presidente della Camera dei rappresentanti di  Tobruk, Aguila Saleh, il presidente del Consiglio presidenziale  libico, Fayez Serraj, che a Palermo arriverà dopo una tappa a Parigi dal presidente francese Macron.

Il premier Conte ha grandi aspettative sulla conferenza e sul lavoro che si svolgerà dopo: “Abbiamo preparato questa iniziativa con  determinazione e convinzione e continueremo con lo stesso spirito  anche in seguito. Non intendiamo questa Conferenza come una vetrina o  l’occasione di una photo opportunity. Ancora più importante sarà il  lavoro che faremo in seguito per continuare a seguire questo  processo”.

“Ma ciò che viene in questi giorni poco citato, e ne sono rimasto  francamente sorpreso, è il fatto – lamenta Conte – che Palermo riunisce  intorno ad uno stesso tavolo i principali attori libici e il massimo  livello politico di Paesi quali Algeria, Tunisia, Egitto, Ciad, Niger, Grecia e Malta. Basta guardare la carta geografica per rimettere in  ordine questa costante e, a volte un po’ superficiale, classifica  delle adesioni”.

“Ma anche il resto d’Europa e dei Paesi del Golfo vede  non poche qualificate presenze. E parlo anche delle Istituzioni  europee che saranno rappresentate da Tusk e Mogherini. Dunque non  esito a definirmi soddisfatto che il nostro Paese abbia coagulato  tanti e indispensabili partner intorno ad un tavolo dove i  protagonisti saranno i libici”. Continua il premier: “mi aspetto che Haftar sia presente, perché sicuramente è uno degli attori determinanti per la  stabilizzazione del suo Paese”.

Al Consiglio di sicurezza dell’Onu è stato unanime il giudizio positivo sull’importanza dell’appuntamento in Sicilia. “L’imminente conferenza di Palermo potrebbe rappresentare un’opportunità per ottenere maggior supporto pratico per stabilire un sistema di redistribuzione della ricchezza nazionale a beneficio di tutta la popolazione”, ha dichiarato Salame’, inviato dell’Onu in Libia.

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