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Ostriche crude: morta di setticemia

Vacanza finita in tragedia per una donna distrutta dal batterio mangia-carne presente nei frutti di mare acquistati al mercato

Jeanette LeBlanc nel settembre 2017 si trovava in vacanza con la sua famiglia sulle coste della Louisiana ed ha acquistato molte ostriche crude presso il mercato di Westwego da gustare in spiaggia. Dopo averne consumate circa una quarantina tra lei e il marito, sono passate circa 36 ore prima che la donna accusasse un malore: problemi respiratori, vomito, mal di stomaco. L’uomo pensava si trattasse di una semplice reazione allergica o di una gastroenterite, ignorando i sintomi che hanno in seguito portato la donna alla morte.
Infatti si trattava soltanto dell’inizio di un’infezione che non ha tardato ad aggravare le condizioni di Jeanette fino al ricovero in terapia intensiva: la pelle della donna e la carne sottostante si stavano logorando, come fossero divorate da qualcosa. Dopo diverse analisi i medici hanno capito che erano davanti ad un caso di fascite necrotizzante, meglio nota come “batterio mangiacarne”. La donna texana di 55 anni ha lottato per la vita per altri 21 giorni per poi spegnersi il 15 ottobre 2017.

 

La fascite necrotizzante

E’ una patologia che deriva da altri batteri molto più comuni come lo streptococco e si verifica solitamente a causa di una lesione cutanea. I  batteri non mangiano la carne della persona infetta, ma rilasciano delle tossine che logorano lentamente i tessuti cutanei e sottocutanei. L’esito di questa minaccia invisibile dimostra che ostriche (e altri molluschi) non dovrebbero mai essere consumate a crudo.

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