ITALIA

dall'

Solo notizie convalidate
[wpdts-weekday-name] [wpdts-date]

EDIZIONI REGIONALI

Solo notizie convalidate

EDIZIONI REGIONALI

‘Ospedali al collasso’, Piemonte verso lockdown

 

Il Piemonte supera i tremila contagi in un solo giorno, per la prima volta in questa seconda ondata della pandemia, e si avvia verso il lockdown. Le vittime sono quasi trenta, ma a preoccupare sono soprattutto i numeri dei ricoveri, 213 in terapia intensiva e 3.379 negli altri reparti, con la pressione sugli ospedali che continua ad aumentare. “Con gli attuali incrementi dei contagi nessun sistema sanitario al mondo può reggere”, ammette l’assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi, mentre parla di “una situazione ospedaliera drammatica, quasi fuori controllo” il segretario di Cimo Piemonte, il sindacato dei medici, Sebastiano Cavalli, ricoverato in osservazione all’ospedale di Verduno (Cuneo).
I numeri dell’emergenza sono da ‘zona rossa’ che, secondo la bozza del nuovo Dpcm, vuol dire stop alle attività commerciali al dettaglio, fatta eccezione per i generi alimentari, e per i mercati, oltre a tutte le attività di bar e ristorazione, salvo la consegna a domicilio, e le attività sportive. Niente possibilità di andare dal parrucchiere, dal barbiere o dall’estetista, l’attività motoria è consentita in forma individuale e all’aperto, ma solo in prossimità della propria abitazione.
La didattica a distanza, per quanto riguarda la scuola, viene estesa anche alla seconda e alla terza media, con la mascherina che diventa obbligatoria per i bambini delle elementari e delle medie, anche quando sono seduti al banco. Stop anche agli spostamenti: si potrà uscire di casa solo per “comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute”, nonché per tutti quegli spostamenti “strettamente necessari” ad accompagnare i bambini a scuola.
Prevede “settimane difficili, delicate e dolorose” il governatore Alberto Cirio, che torna a chiedere “una prospettiva” al governo. “Possiamo chiedere un sacrificio ai piemontesi, l’ennesimo, ma solo se c’è una prospettiva – sottolinea – solo se diciamo che questo è il sacrificio per poi ripartire normali. E per sempre. Se saremo costretti a sospendere qualcuna delle nostre attività, sarà una sospensione che vogliamo breve – insiste – per essere pronti a ripartire come prima senza doverci più fermare”. “C’è bisogno di responsabilità da parte di tutti”, è l’appello della sindaca di Torino, Chiara Appendino, che chiede concordia istituzionale “per cercare di uscire da quella situazione e tornare a un rischio minore”, ma invoca anche “tutele economiche” per non perdere la fiducia dei cittadini.

Facebook