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Oms: ‘Il secondo anno di pandemia sarà più mortale del primo’

 

Il secondo anno di pandemia da Covid-19 è sulla buona strada per diventare “molto più mortale” del primo. Lo ha detto il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus che ha poi aggiunto: “Non vaccinate i bambini ma date le dosi a Covax”.

Lanciato nell’aprile 2020 dalla stessa Organizzazione Mondiale della Sanità, Covax è il programma di collaborazione globale per accelerare lo sviluppo, la produzione e la parità di accesso per tutti i Paesi ai vaccini contro il Covid-19.

In India il bilancio dei casi di contagio da coronavirus ha superato la soglia dei 24 milioni: è quanto emerge dai conteggi della Johns Hopkins University.

Secondo l’università americana, dall’inizio della pandemia nel Paese si registrano ad oggi 24.046.809 infezioni, un bilancio spinto da un’ondata di 343.144 nuovi positivi nelle ultime 24 ore. Allo stesso tempo, il totale dei decessi provocati dal Covid è salito a quota 262.317.

Il Brasile ha registrato 2.383 morti e 74.592 casi di Covid-19 nelle ultime 24 ore, portando il numero dei decessi e dei contagi, registrati dall’inizio della pandemia, rispettivamente a 430.417 e 15.433.989: è quanto ha riferito il Consiglio nazionale dei segretari della salute (Conass). Sebbene la media giornaliera dei decessi sia diminuita dal 29 aprile – ora è pari a 1.924 – la media dei contagi degli ultimi sette giorni è nuovamente aumentata ed è di 61.489. Lo Stato di San Paolo è ancora leader in termini di casi e decessi in tutto il Paese, se si considerano i numeri assoluti: sono rispettivamente 3.053.889 e 102.934. Tuttavia, il tasso di letalità più elevato si registra sempre a Rio de Janeiro, con il 5,9%, più del doppio della media nazionale, che è del 2,8%.

Il Giappone si prepara a dichiarare lo stato di emergenza anti-Covid in altre tre prefetture del Paese per far fronte ad un aumento dei casi di coronavirus locali: lo ha detto il ministro dell’Economia, Yasutoshi Nishimura, secondo quanto riporta il Guardian. Questa domenica lo stato di emergenza, che è già in vigore in sei prefetture – tra cui quelle di Tokyo e Osaka – fino al 31 maggio, verrà esteso a Hokkaido, Okayama e Hiroshima. L’aumento degli stati di emergenza giunge a sole 10 settimane dalle Olimpiadi di Tokyo, mentre gli esperti sottolineano che le risorse mediche sono già quasi al limite e la campagna vaccinale prosegue al rallentatore. Finora, infatti, solo il 3% della popolazione è stato immunizzato. Secondo i dati della Johns Hopkins University dall’inizio della pandemia il Giappone ha registrato 668.672 casi di contagio, inclusi 11.252 decessi.

Nel Regno Unito continua per ora a calare drasticamente il tasso complessivo di contagi da Covid, malgrado le preoccupazione per l’incremento di qualche focolaio di casi di ‘variante indiana’. Lo confermano i dati settimanali elaborati dall’Ons, equivalente britannico dell’Istat, e aggiornati all’8 maggio, indicando a quella data un numero totale d’infezioni pari a circa una persona ogni 1400 abitanti in tutto Regno (contro uno ogni 1180 della settimana precedente): ossia non più dello 0,07% della popolazione. Un dato che si accompagna alla riduzione dei morti giornalieri e della somma dei ricoverati negli ospedali ai minimi europei, sullo sfondo di una campagna vaccinale arrivata ieri a quasi 36 milioni di prime dosi e a quasi 19 milioni di richiami. Mentre il Galles, al pari di una parte della Scozia, annuncia per bocca del governo locale un abbassamento da domani dell’allerta generale Covid a livello 2, ancora meno del più prudente passaggio da 4 a 3 fissato nei giorni scorsi per l’Inghilterra. L’Ons riporta del resto i risultati di un sondaggio condotto tra i sudditi di Sua Maestà che suggerisce il perdurare di un nuovo atteggiamento di cautela diffuso tra la gente: con un 71% d’intervistati che afferma di essere tuttora meno incline del passato a partecipare a eventi pubblici collettivi per il momento, anche in presenza di un alleggerimento delle restrizioni, e ad affrontare le code richieste dalle residue regole sul distanziamento.

Boris Johnson ha annunciato un’accelerazione dei richiami dei vaccini anti-Covid e delle prime dosi con l’allargamento della campagna agli over 40 per far fronte alla minaccia della variante indiana. Il premier ha spiegato che focolai di contagi di questa mutazione si sono allargati a Bolton, Blackburn, Derby e altrove, dove vi saranno ora test a tappeto. Ha inoltre ammonito che la variante indiana appare “più trasmissibile, ma non sappiamo ancora quanto.” I piani sulle riaperture del 17 maggio sono confermati, ha detto, senza escludere tuttavia possibili conseguenze e rinvii sull’uscita definitiva dal lockdown il 21 giugno.

Il governo di Berlino reinserisce, da domenica prossima, la Gran Bretagna tra le ‘zone a rischio’ Covid per la presenza, seppur “limitata”, della variante indiana. Lo ha annunciato il Robert Koch Institut. Il Regno Unito, con un’incidenza settimanale di contagi di 21,9 su centomila abitanti, era finora uno dei pochi Paesi in Europa non considerati zona a rischio dalla Germania.

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