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Omicidio Sacchi: Luca si è difeso dai suoi assassini

Le indagini lo confermano: il personal trainer ha lottato prima di essere freddato da un colpo di pistola alla nuca.

Emergono nuovi elementi sull’omicidio di Luca Sacchi, il personal trainer romano ucciso davanti al pub John Cabot. Prima che i suoi assassini gli sparassero, c’è stata una colluttazione.

Sacchi è stato colpito con una mazza. Questo spiegherebbe il perché tutto sembrerebbe essere un regolamento di conti. Ma per quale motivo? La polizia sta continuando ad indagare.

Inoltre, una telefonata prima dell’omicidio confermerebbe i legami tra i due gruppi di giovani.

Un altro tassello in più per l’ipotesi che molti in questa storia non abbiano raccontato la verità agli inquirenti, tra cui Giovanni Princi, amico di Luca Sacchi, e Paolo Pirino, il “socio” di Valerio Del Grosso.

In mattinata è arrivato il nulla osta della Procura di Roma alla restituzione alla famiglia del corpo di Luca Sacchi. Il pm Nadia Plastina ha dato l’ok dopo l’esame autoptico. A questo punto la famiglia può fissare i funerali che potrebbero svolgersi la prossima settimana.

Alfonso Sacchi, padre di Luca: “Mio figlio Luca era stupendo, cristallino, era un ragazzo pulito. Mia moglie è devastata, forse mio figlio mi sta dando coraggio. Lui aveva tanta voglia di vivere. Non aveva bisogno di soldi, io ho un ristorante, lui non aveva bisogno di niente. Era un ragazzo sincero e forse si fidava troppo degli altri.”

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