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Omicidio Sacchi: i killer non erano soli

Valerio Del Grosso e Paolo Pirino non erano gli unici la sera in cui Luca Sacchi è stato ucciso. In crisi la storia della fidanzata.

Quella sera, davanti al pub John Cabot non c’erano solo Valerio Del Grosso e Paolo Pirino. In base a quanto emerso dall’ultima ricostruzione c’erano anche altra persone a bordo della Smart 4×4, con cui scapparono subito dopo aver sparato.

Non solo avrebbero fatto da intermediari, ma avrebbero anche consegnato l’arma con cui Del Grosso ha sparato a Sacchi. Nel frattempo, anche la versione raccontata dalla ragazza di Sacchi, Anastasiya Kylemnyk, presenta molte incongruenze.

Non è stata ritrovata alcuna mazza da baseball e lei non presenta segni di percosse. La storia della rapina non regge. Grazie alle telecamere del negozio di tatuaggi alla fine della strada la dinamica appare chiara: alle 22.50 si vede passare la Smart di Del Grosso e Pirino: supera il pub John Cabot, svolta a sinistra in via Mommsen, fa il giro dell’isolato, prende due sensi unici e poco dopo rispunta dalla parte opposta di via Bartoloni. Si ferma. Poi riparte e gira a destra in via Mommsen. Si blocca in seconda fila. Sono le 22.59. Alle 23 lo sparo.

Gli amici di Luca avevano descritto un’esecuzione. Sembra proprio quello. Non una rapina, come raccontato dalla ragazza.

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