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No al voto di maggio, M5S e Blocco Civico chiedono elezioni a gennaio: l’appello a Salvini

Contro la decisione della Giunta di fissare le elezioni regionali a fine maggio, due presidi sono stati organizzati a Potenza davanti la sede della Regione.

La Giunta Regionale della Basilicata, attraverso la vicepresidente Flavia Franconi, ha comunicato la decisione di presa martedì sera di fissare la data per le elezioni regionali il 26 maggio 2019, “in coincidenza con le prossime elezioni dei membri del Parlamento europeo spettanti all’Italia”. Per opporsi a questa decisione e chiedere elezioni anticipate per il rinnovo del presidente della Giunta e del Consiglio regionale, due presidi sono stati organizzati a Potenza, di fronte alla sede della Regione. In piazza c’erano il Movimento 5 Stelle e “Blocco Civico”, il rappresentante Vincenzo Belmonte indossava un gilet giallo con la scritta “No”. I manifestanti chiedevano che si votasse a gennaio dell’anno prossimo, e non a maggio.

“Dopo il vergognoso colpo di coda della maggioranza che, per mano della Presidente facente funzioni Flavia Franconi ha fissato tramite decreto la data delle elezioni regionali a fine maggio 2019, il Movimento 5 Stelle lucano si sta attivando per presentare ricorso al TAR per chiedere l’annullamento del decreto e di tutti gli atti di giunta e di consiglio che non dovessero rientrare nell’arco temporale dei 5 anni di legislatura”, di legge sulla pagina del Movimento 5 Stelle Basilicata. La portavoce M5S Mirella Liuzzi scrive che “un’intera Regione è in ostaggio del presidente Pittella, che è stato arrestato per corruzione nella sanità, ha divieto di dimora, non può presiedere la giunta che ha comunque nominato i nuovi direttori generali delle Asl e degli ospedali lucani”. Liuzzi indirizza un appello al ministro dell’Interno, Matteo Salvini. “Ho presentato un’interrogazione al ministro Salvini, perché si pronunci su questa assurda situazione: non possiamo permettere che esista una Regione in Italia in cui sia stata abolita la democrazia. Confidiamo nel fatto che il ministro intervenga e, nel rispetto della normativa vigente, si possa fissare una nuova data per il voto a gennaio”.

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