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Niente africani alla maratona, scoppia la polemica

I cittadini africani non potranno correre alla mezza maratona del Running Festival che si terrà dal 3 al 5 maggio a Trieste. È polemica.

Fabio Carini, project manager e presidente del Trieste Running Festival, è stato molto chiaro: gli atleti africani non potranno partecipare alla mezza maratona del Festival, che si terrà nel capoluogo giuliano dal 3 al 5 maggio. “Trieste Running Festival dice no al mercimonio di eccellenti corridori africani sfruttati da manager che si arricchiscono sulla pelle e sulle gambe altrui”, annuncia Carini. “Questa è l’unica verità che deve aprire una nuova era dello sport fondato sul rispetto dei valori”. La decisione però ha fatto storcere il naso ai più. “Abbiamo scoperchiato il vaso di Pandora”, ha ammesso Carini, e non a caso. Le critiche per la scelta di escludere gli atleti professionisti provenienti dall’Africa dalla corsa sono fioccate. La più forte voce di disaccordo arriva dalla delegazione regionale del Partito Democratico.

“La nostra regione apre la stagione della discriminazione nello sport”, commenta il segretario regionale del Pd Fvg Cristiano Shaurli. “Nemmeno si prova a risolvere i problemi di sfruttamento che vengono accampati, e si sceglie di annunciare con becera soddisfazione, con la benedizione del presidente Fedriga e dell’assessore Roberti, una corsa ‘senza africani’ come fosse un vanto”, aggiunge con amarezza il segretario regionale. A fargli eco è la segretaria provinciale del Pd Laura Famulari, che si chiede: “Non saranno invitati gli atleti di colore perché gestiti da sfruttatori: come mai fino ad oggi nessuno ha denunciato questi manager disonesti? Se ci sono sospetti di questa natura bisogna dotarsi di strumenti preventivi, non escludere dalla corsa un intero continente”. “Nel migliore dei casi siamo a un rimpicciolirsi della manifestazione”, continua Famulari, “nel peggiore, le implicazioni si commentano da sé”.

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