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Nelle scuole di Napoli banchi non sufficienti: “ci pensano gli studenti a fornirli”

Se la distribuzione dei banchi monoposto, per garantire la distanza buccale tra alunni in classe,  ritarda e se la scorta di quelli biposto è notevole, perché aspettare? Ma non solo, perché non sfruttare le capacità e gli attrezzi della scuola per trasformare, secondo le direttive del Cts, i banchi a norma anti-covid?

Pensato e fatto, e presso l’Istituto “Casanova” di Napoli, la preside, Mira Masillo, ha dato il via, nel  corso di arredi e forniture d’interni, al progetto.

“In tutta la scuola, con i suoi 1350 iscritti, avevo solo 50 banchi monoposto. Dunque ne ho chiesti 600 al commissario Arcuri. Ma sarebbero comunque pochi. E allora, anche perché non è giusto mandare al macero materiali ancora in buone condizioni, ci siamo detti: seghiamo i banchi e trasformiamoli. Un fabbro, per soli 11 euro a banco, ha ridotto e adattato la parte in ferro. I nostri ragazzi ( si alternano in 4 ogni giorno nel laboratorio) hanno segato la parte in legno, il banco e il sottobanco, l’hanno piallata e rifinita. Ed ecco i banchi a norma, adatti al distanziamento imposto dal Covid” .

” Stiamo costruendo i banchi per i nostri compagni – dicono con orgoglio gli studenti- Stiamo costruendo la nostra scuola”.

La notizia su Repubblica degli scorsi giorni, dove si legge anche che “ un professore piazzerà il parquet in due aulette per farne una palestra, seppur piccola”, perché gli ambienti più grandi sono destinati alle classi numerose”.

 

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