ITALIA

dall'

Solo notizie convalidate
[wpdts-weekday-name] [wpdts-date]

EDIZIONI REGIONALI

Solo notizie convalidate

EDIZIONI REGIONALI

Ne: l’odissea dei pazienti picchiati, 6 anni tra indagini e processi

Condanna per tutti gli imputati, anche i due assolti in primo grado. Questa è la richiesta che il Procuratore generale Cavadini Lenuzza ha presentato questa mattina nell’udienza di appello per i maltrattamenti su disabili nella struttura “I Cedri” di Ne.

Picchiavano i pazienti disabili de “I cedri” di Ne. La struttura si trova nell’entroterra di Chiavari. Ospita 32 degenti, tra cui minorenni affetti da gravi turbe psichiche. Infermieri e operatori sono accusati di sequestro, violenza privata e maltrattamenti. Erano finiti a giudizio in undici: otto tra infermieri e operatori socio-sanitari, un medico e due dirigenti. Il primo grado si era concluso con nove condanne: otto operatori e la direttrice della struttura. Medico e figlia della dirigente (con incarichi amministrativi) erano stati assolti. Anche per loro, accusati di non essere intervenuti per impedire i fatti contestati, il Procuratore ha chiesto una condanna, e una condanna forte: tre anni e quattro mesi. “La richiesta è stata presentata con una requisitoria lineare, brillante e incisiva”, commenta l’avv. Canobbio, direttore del comitato scientifico de La Via dei Colori. Molte parti civili si avviano alla transazione, cinque hanno già revocato la propria costituzione. Tre famiglie, di cui due seguite dall’avv. Canobbio, proseguono come parti attive del processo.

L’operazione Mano pesante

Le indagini partono a ottobre 2012, su denuncia di un ex dipendente. Parte così l’operazione “Mano pesante” dei Carabinieri di Chiavari, coordinata dal pm Gabriella Dotto. L’inchiesta si avvale di telecamere e microspie nascoste nella clinica. Le riprese portano alla luce le angherie subite dagli ospiti disabili. L’8 dicembre 2012 sette tra infermieri e operatori vengono arrestati. Gli operatori de “I cedri” di Ne sono accusati di sequestro, violenza privata e maltrattamenti. Il giorno dopo, altri tre vengono denunciati in stato di libertà per percosse, lesioni personali e violenza privata.

La Consulta per i problemi dell’handicap: la Direzione doveva vigilare

Giacomo Piombo, segretario della Consulta comunale e provinciale per i problemi dell’handicap di Genova, scrive in una nota: “Da informazioni ricevute, i pestaggi si verificavano ormai da molto tempo e ora, dopo gli arresti e le denunce, stiamo seguendo con attenzione gli avvenimenti, guardando anche all’interesse manifestato per la vicenda dalle Istituzioni locali. Ci auguriamo naturalmente che cambi la gestione e che finalmente intervengano operatori capaci e tecnicamente preparati. Non si possono infatti assumere persone senza cuore e la nostra presa di posizione vale anche per la Direzione dei “Cedri”, che a nostro parere avrebbe dovuto seguire con scrupolosa attenzione quello che avveniva nel Centro. Riteniamo infine che il medico referente della struttura avrebbe dovuto accorgersi degli ematomi e delle ferite che i giovani avevano”.

Le reazioni

La Regione sospende l’accreditamento della struttura a titolo cautelativo. La proprietà della RSA assicura la sostituzione del personale indagato mentre l’Asl 4 di Chiavari mette in atto un piano di controllo sistematico. Ma i parenti reclamano: “I nostri figli non sono pacchi postali da spostare da una parte a un’altra senza neppure essere avvertiti”, “nessun genitore firmerà l’autorizzazione al trasferimento del proprio figlio” – afferma Rinaldo Marinoni, portavoce dei familiari – “e riteniamo sconcertante la decisione della Regione che di fatto obbliga a spostare i figli in un’altra struttura. La Regione non ha minimamente pensato ai traumi che tale scelta può provocare su un soggetto autistico”.

 

 

Facebook