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Morte Perez, scontri fra manifestanti e polizia: 4 feriti

L’assassinio di Oscar Perez causa ancora scontri fra manifestanti e polizia: 4 i feriti a Caracas.

Continuano le proteste nella capitale venezuelana per l’assassinio, a colpi di pistola, dell’ex poliziotto ribelle, nonché fermo oppositore di Nicolas Maduro, presidente della Repubblica Venezuelana dal 2013.

E’ di  almeno quattro persone ferite il bilancio degli scontri avvenuti a Caracas, scatenati durante una manifestazione per la morte di Perez. Il “nemico pubblico numero uno”, apostrofato così da Maduro, aveva fatto enorme presa sulla popolazione venezuelana. In lui, gli anti-chiavisti vedevano uno dei maggiori punti di riferimento della ribellione al governo.

I sostenitori di Perez si sono dati appuntamento davanti l’Università di Caracas per ricordare i caduti da aprile a Perez stesso. Maria Corina Manchado, leader del partito Soy Venezuela, ha affermato: “Siamo qui per rivendicare la forza dell’immensa maggioranza del nostro popolo. Nel suo nome non possiamo arrenderci, e non possiamo arrenderci per quelli che sono caduti”.

Secondo quanto riferito dai media locali, la polizia avrebbe caricato i manifestanti usando gas lacrimogeni per disperderli; nel corso della giornata, Manchado ha incitato i giovani scesi in piazza, inneggiando anche al sessantesimo anniversario della caduta del dittatore Marco Perez Jimenez: “Lasciate che gli eroi ci uniscano… A 60 anni del 23 gennaio (1958), i venezuelani oggi rendono omaggio ai nostri eroi. Per gli eroi di ieri, per gli eroi di oggi e per gli eroi del futuro. E’ lo stesso eroismo; è un’eredità ed è esperienza per il nostro presente”.

Ricordando le vittime del raid dello scorso 15 gennaio a El Junquito, la leader oppositrice ha ricordato che “gli eroi militari sono eroi che non hanno rispettato gli ordini incostituzionali del regime” e che “tutti noi stiamo dicendo che c’è un Venezuela che viene rivelato. Oggi il miglior tributo è la lotta, il miglior tributo è combattere senza sosta per sconfiggere questa tirannia. Qui quelli che non rimangono in silenzio sono eroi”.

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