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Morì dopo operazione, terapia la salvava

 

FIRENZE, 13 GIU – Una somministrazione di terapia antitrombotica avrebbe potuto ridurre del 60% il rischio di decesso post-operatorio a una puerpera di 30 anni che era alla 27/a settimana di gravidanza e che invece è morta il 13 febbraio 2018 mentre era ricoverata all’ospedale di Careggi (Firenze). E’ quanto emerge l’incidente probatorio chiesto dal pm di Firenze Angela Pietroiusti e già effettuato nell’inchiesta dedicata dalla procura di Firenze alla vicenda e che al momento ha sette medici indagati. La paziente, obesa, sarebbe deceduta per una trombosi venosa dopo un intervento di colecistectomia. Per l’accusa non le venne somministrata la terapia antitrombotica, prevista invece dalle linee guida, omettendo di somministrare una prima dose di eparina a basso peso molecolare 12 ore prima dell’operazione. I medici, per il pm, avrebbero compiuto un’altra violazione delle linee guida previste dalla Regione Toscana per cui la mancata somministrazione della terapia deve essere motivata in una relazione che non è stata redatta.

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