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Mondo economico di Genova, c’è paura per il decreto  

La Commissione Sviluppo della Regione Liguria ha ascoltato il mondo economico genovese in un’audizione, e sono emerse quattro principali preoccupazioni.

Il Decreto Genova non si è ancora delineato in maniera definitiva, ma dal mondo economico genovese emergono già alcune preoccupazioni. La Commissione Sviluppo della Regione Liguria ha infatti ascoltato alcuni esponenti del frangente economico della città, raccogliendo quattro principali preoccupazioni per quanto riguarda l’attuale contenuto del Decreto Genova. Il gruppo consiliare del Partito Democratico a reso noti questi quattro punti, emersi durante l’audizione.

  1. Al momento il testo del Decreto, con particolare riferimento al primo articolo, non contiene alcuna garanzia sui tempi della ricostruzione del ponte, condizione essenziale per risolvere l’emergenza Genova. Senza un nuovo ponte, il capoluogo ligure non può ripartire.
  2. Non è presente alcuna misura generale per incentivare lo sviluppo della città. Non è menzionata la Zes (Zona Economica Speciale) e la Zona franca è sostanzialmente sparita. I soldi destinati al porto, inoltre, sono assolutamente insufficienti.
  3. La dotazione per la cassa in deroga è decisamente inadeguata a soddisfare il fabbisogno previsto. Con le risorse delineate nel Decreto si arriverebbe a fatica all’aprile 2019, e inoltre sono destinate ad appena la metà di coloro che ne avrebbero bisogno.
  4. Gli incentivi si concentrano solo sulla zona rossa. La zona arancione, per il governo, sostanzialmente non viene presa minimamente in considerazione.

La proposta delle categorie economiche è di aprire un tavolo di discussione dopo la conversione in legge del Decreto, sperando di poter destinare ulteriori risorse attraverso la successiva Legge di Bilancio. “Crediamo che Regione e Comune abbiano sbagliato a non convocare questo tavolo unitario prima che venissero preparate le modifiche al Decreto, come avevamo espressamente chiesto attraverso un odg approvato dal Consiglio regionale. Il Pd si prepara a una dura battaglia in Parlamento, in Regione e in Comune”, dicono i consiglieri del Pd.

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