ITALIA

dall'

Solo notizie convalidate
[wpdts-weekday-name] [wpdts-date]

EDIZIONI REGIONALI

Solo notizie convalidate

EDIZIONI REGIONALI

Milano, corteo di studenti contro Salvini

Studenti in piazza contro il ministro dell’Interno. Il motto: “Salvini, la pacchia è finita”

I ragazzi delle scuole hanno scelto oggi come giorno di sciopero.

La protesta è stata organizzata da “Rete Studenti” e dal collettivo “Casc Lambrate”.

Il luogo dell’incontro è stato Largo Cairoli, dove i ragazzi si sono ritrovati intorno alle 9.30.

Da quanto definito dalla polizia locale, il corteo ricopre tutto il centro città: via Cusani, Broletto, Orefici, Mazzini, Missori, Larga, Verziere, Porta Vittoria, San Damiano, Senato, Cavour, Repubblica, Vittor Pisani e Duca d’Aosta.

Il motto della giornata è “Salvini, la pacchia è finita”, in riferimento a una frase pronunciata dal ministro dell’Interno nei confronti dei migranti al momento del suo insediamento al governo.

Nel comunicato che annunciava lo sciopero, gli studenti avevano così commentato la decisione per la quale avevano indetto la protesta: “Ancora una volta sono gli studenti e le studentesse a dover fronteggiare le sempre più pesanti problematiche riguardanti l’istituzione scolastica: l’esplicito disinteresse nei confronti della stessa è sconcertante. In quanto studenti abbiamo il dovere di mobilitarci, di contrastare un governo che fa unicamente il proprio interesse”.

“Invece di pensare a solidi e strutturati piani di prevenzione, si sceglie di puntare su un modello repressivo che elimina il principale onere della scuola: la funzione educativa”

“Anche quest’anno continua la battaglia contro il modello di ricatto generazionale rappresentato dall’Asl. Dagli interventi del Ministro dell’Istruzione Marco Bussetti non è infatti prevista l’eliminazione del meccanismo che ha visto dei veri e propri casi di sfruttamento”.

Quindi, l’ultimo capo d’accusa a Salvini e alle sue politiche in tema di immigrazione: “Come studenti è doveroso opporci a chi sfrutta mediaticamente la paura delle persone e si diverte a tenere in ostaggio vite umane, portando nelle strade – avevano concluso gli studenti – la cultura contro il razzismo, il sapere contro l’utilitaristica xenofobia”.

 

Facebook