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Milano- affittava le camere a giovani ragazze per poi spiarle con delle microtelecamere

Ogni tanto capita la storia del tizio che gira sul tram con una microtelecamere per spiare sotto le gonne delle donne. O di un altro che a scuola mostra i propri problemi psicologici mettendo una microtelecamera nel bagno delle studentesse. Ma stavolta il «nemico» di alcune ragazze era in casa. Ed era, impensabile, proprio il loro affittuario. Il quale aveva imbottito le stanze (che dava in locazione alle ragazze nel domicilio in cui egli stesso viveva) di micro telecamere piazzate persino nel bagno, in modo da filmare «a più riprese immagini di intimità» di almeno tre giovani.
Altre due inquiline, nel marzo 2019, erano poi riuscite per caso a scoprire l’esistenza di quelle telecamere e a denunciare la singolare vicenda. Che ora in Tribunale assume le forme di un procedimento penale con l’accusa di «interferenze illecite nella vita privata» mossa a un 64enne, mandato a processo con citazione diretta a giudizio dal sostituto procuratore isabella Samek Lodovici.

Nel processo, che si apre oggi davanti alla prima sezione penale del Tribunale, le ragazze saranno parti civili nei confronti dell’imputato difeso dall’avvocato Andrea Benzi. Un’altra coinquilina russa ha messo a verbale che, nel marzo di un anno fa, una delle ragazze che viveva nell’appartamento nella zona di viale Fulvio Testi, «ha iniziato a guardarsi intorno» nel bagno, e così ha «scoperto l’esistenza di una microcamera nascosta, installata dietro una pianta finta posizionata sul mobile vicino allo specchio».

Sorpresa, incuriosita e poi spaventata, ha allora poi controllato anche nella propria camera da letto, «scoprendo anche lì una microcamera nascosta sopra l’armadio, tra due scatoloni, che inquadrava il letto». Infine, ha spiegato ancora la giovane alla polizia, «siamo andati nella mia stanza, dove abbiamo trovato una terza telecamera». Un’altra giovane, una ragazza cilena che aveva vissuto in quella casa tra ottobre e dicembre 2018, si è infine riconosciuta in alcuni video registrati dalle microcamere, che la polizia le ha mostrato dopo che le due successive inquiline dell’appartamento avevano già scoperto e denunciato l’uomo.

«Sono alquanto turbata – ha messo a verbale la ragazza -. L’idea che qualcuno possa aver visionato questo video mi fa inorridire». Con lei in quel periodo abitavano nella casa altre due giovani, anch’esse vittime – come risulta dalle imputazioni – delle violazioni della loro privacy. All’imputato viene contestata anche l’aggravante «di aver commesso il fatto con abuso di coabitazione» ai danni delle ragazze, alcune delle quali saranno presenti nel processo con l’avvocato Marco Ventura. Il 64enne affittuario, sempre stando alle dichiarazioni di una delle giovani, «proponeva l’affitto attraverso un profilo che non corrispondeva ai suoi dati personali, ed utilizzava una foto profilo che non lo ritraeva».

E quando una delle ragazze, a marzo 2019, era tornata nella casa per cercare di recuperare con un amico le cose che aveva lasciato dentro l’appartamento, prima di andarsene definitivamente, l’uomo, sempre stando al verbale, le aveva risposto: «Qui il tuo amico non sale, già tu mi scopri le telecamere».

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