In una scuola della capitale, Città del Messico, sono venti le vittime, tra bambini ed adulti.
Il coordinatore nazionale della Protezione civile, Luis Felipe Puente, ha dovuto riconsiderare i dati sulle vittime. Sarebbero 217 e non 248, al contrario di quanto precedentemente dichiarato.
Di queste 86 si contano a Città del Messico, 71 nello Stato di Morelos, 43 in quello di Puebla, 12 nello Stato del Messico, 4 in quello di Guerrero e una in quello di Oaxaca.
Un paese intero sotto shock. Oggi, dopo il fortissimo terremoto, Città del Messico conta le vittime, mentre i soccorsi vengono impiegati nel tentativo di salvare chi è ancora intrappolato sotto le macerie.
Intervenuto al collegio ‘Enrique Rebasamen’, parlando dei fatti avvenuti nella scuola di Città del Messico, il presidente messicano Enrique Pena Nieto, ha dichiarato: “Sfortunatamente sono morti dei bambini. Sono stati trovati 22 corpi, due dei quali di adulti”, e ha inoltre ricordato che ci sono 30 bambini e otto adulti ancora dispersi.
Il bilancio della notte è tragico, e non ha smesso di aumentare. La maggior parte delle vittime si sono contate nello stato di Morelas e a Città del Messico, oltre che a Puebla e negli stati del Messico e di Guererro.
Il sindaco Miguel Angel Mancera ha disposto ‘lo stato d’emergenza’ in tutta la città, a sottolineare la lotta contro il tempo per cercare di trarre in salvo i sopravvissuti.
Oltre ai soccorritori, tra cui 3 mila militari, tantissimi volontari hanno preso parte alle operazioni di soccorso dopo l’imponente scossa, verificatasi ieri alle 13,14 locali.
Il rientro nelle abitazioni è stato a dir poco difficoltoso, complici le numerose problematiche sorte in città, tra cui fughe di gas e mancanza di elettricità: in totale sarebbero 3,8 milioni le persone rimaste senza elettricità, 2 milioni a Città del Messico.
Duri commenti in città, a risaltare l’importanza dell’evento: la terra ha tremato in modo ancora più violento sia del devastante sisma del 1985 sia di quello dello scorso 7 settembre, che ha avuto un’intensità maggiore (magnitudo 8,2) e nel quale hanno perso la vita 100 persone.