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Memoriale Veneto della Grande Guerra, un “luogo aperto” per ricordare la storia

Il 3 novembre, centesimo anniversario della firma dell’armistizio a Villa Giusti, aprirà al pubblico il Memoriale Veneto della Grande Guerra a Montebelluna.

La Prima Guerra Mondiale ha cambiato il mondo per sempre. Capirne le dinamiche e lo svolgimento non significa soltanto ricordare date, nomi e battaglie, ma anche acquisire strumenti per capire che gli effetti di quel conflitto si ripercuotono ancora oggi nelle nostre vite. Il Memoriale Veneto della Grande Guerra non vuole celebrare la storia di un conflitto da cui siamo usciti vincitori, ma ricordare i dieci milioni di morti che la Grande Guerra ha portato, offrendo una possibilità ai visitatori di riflettere sulla storia e imparare da essa. Per questo il Memoriale non sarà un museo e nemmeno un sacrario, ma un “luogo aperto” in cui riflettere, apprendere e meditare. La data scelta per l’apertura al pubblico del Memoriale, che nascerà a Montebelluna (Torino), è proprio il 3 novembre, giorno in cui cento anni fa venne firmato l’armistizio a Villa Giusti, a Padova. Il Memoriale sarà ospitato all’interno delle 24 sale di Villa Correr Pisani, rinnovata dopo un investimento regionale di 5 milioni di euro, per un totale di 2300 metri quadrati a disposizione del ricordo e della conoscenza storica.

Proprio perché il Memoriale non sarà un museo ma un luogo di apprendimento e riflessione, le sue stanze sono state riempite con pochi oggetti simbolici. Tutto sarà incentrato sul racconto della Storia, attraverso foto, video e installazioni multimediali, per poter fornire al visitatore una panoramica più completa possibile sulle dinamiche storiche, culturali, sociali e tecnologiche che portarono allo scoppio della Grande Guerra. Utilizzare nuove tecnologie per trattare un tema così delicato è la sfida raccolta da Marzio Favero, il sindaco leghista che ha in mente il progetto da oltre dieci anni, quando lo propose da assessore provinciale. Favero spiega che il Memoriale vuole essere “un luogo di riflessione sul modello francese, dove il visitatore troverà la chiave per capire gli eventi della Grande Guerra e da cui partire alla scoperta dei percorsi nel territorio, visitare altri musei, i luoghi di guerra con le trincee, i bunker, le gallerie”.

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