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Medicina narrativa, formare i volontari ad ascoltare il paziente e creare un legame

L’obiettivo è creare “una rete assistenziale che mette al centro la relazione tra i pazienti e i professionisti”, spiega il commissario straordinario dell’Azienda Ospedaliera di Perugia Antonio Onnis.

Medicina narrativa, atto secondo. Dopo la presentazione del progetto “Ti racconto di me, onorare le storie dei pazienti”, la direzione dell’Azienda della Ospedaliera di Perugia organizza per mercoledì 13 novembre una giornata formativa per le associazioni di volontariato che operano a stretto contatto con le degenze. L’obiettivo è quello di diffondere la cultura della medicina basata sulla narrazione anche ad altre realtà assistenziali, oltre le strutture di Oncoematologia Pediatrica e Unità Spinale Unipolare che operano già da tempo con questo approccio.

“Il risultato della presentazione del 16 settembre ci ha incoraggiato a proporre altre giornate di formazione rivolte ai nostri operatori e alle associazioni – sottolinea il commissario straordinario dell’Azienda Ospedaliera Antonio Onnis, – perché crediamo fortemente nell’importanza di una rete assistenziale che mette al centro la relazione tra i pazienti e i professionisti. Il laboratorio permanente che intendiamo costituire sarà fucina di idee, progetti e azioni strutturate”.

Nella giornata formativa del 13 novembre, dedicata esclusivamente alle associazioni di volontariato, interverranno: Paolo Trenta, presidente dell’OMNI (Osservatorio di Medicina Narrativa italiano), Stefania Polvani, presidente SIMeN (Società Italiana di Medicina Narrativa), Mauro Zampolini direttore del dipartimento di Medicina fisica e riabilitativa della USL Umbria 2 e Pierluigi Brustenghi neurologo responsabile della Stroke Unit dell’Ospedale di Foligno. Martedì 19 novembre, sempre nell’aula Ugo Mercati, il corso di formazione sarà rivolto agli operatori di alcune strutture sanitarie del Santa Maria della Misericordia.

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