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Media, aggressore Capitol Hill soffriva di disturbi mentali

 

Noah Green, l’aggressore di Capitol Hill che ha ucciso un agente ed è rimasto a sua volta ucciso, avrebbe sofferto negli ultimi tempi di disturbi psichici. Lo riporta la Cnn citando fonti investigative che stanno indagando sui profili dell’uomo sui vari social media.

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Nelle ultime settimane Green avrebbe pubblicato in particolare alcuni post in cui diceva di avere paura dell’Fbi e della Cia.
Dai profili social a lui riconducibili a Noah Green, riportano i media Usa, sosteneva di avere paura dell’Fbi e della Cia e di essere nel mirino del governo federale che voleva ottenere il controllo della sua mente. In diversi post si professava poi un ammiratore e seguace di Louis Farrakhan, religioso statunitense di 87 anni, musulmano, leader della Nation of Islam, più volte al centro di polemiche per alcuni suoi discorsi considerati antisemiti, omofobi e misogini. Green descriveva Farrakhan come “Gesù, il Messia” e il suo padre spirituale.
Poche ore prima dell’aggressione il 25enne, una laurea in finanza conseguita nel 2019 alla Cristopher Newport University, in Virginia, su Instagram aveva affermato come il governo Usa è “il nemico numero uno” per la comunità afroamericana. In una biografia online dei tempi dell’università scriveva poi che la persona della storia che avrebbe voluto incontrare era Malcolm X, e in alcuni post si firmava ‘Brother Noah X’.
La Nation of Islam è un movimento afroamericano autodefinitosi “setta islamica militante”, fondato nel luglio 1930 a Detroit. Alcuni dei suoi leader sostenevano la teoria del cosiddetto ‘afroislamismo’, secondo cui i discendenti delle vittime dello schiavismo dovrebbero riabbracciare le tradizioni e la religione predominante del loro paese di origine, ovvero l’Islam.

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