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Maxi operazione anti ‘Ndrangheta in Piemonte: 18 arresti e sequestro beni da 45 milioni di euro

Sette anni di indagini, 400 militari impiegati e 18 arresti fra Torino e Vibo Valencia

 

 

Gli affari della ‘Ndrangheta in Piemonte hanno subito un duro colpo con l’operazione “Carminius”, in corso dalle prime ore di questa mattina tra Torino e Vibo Valencia. 400 uomini sono stati impegnati per la maxi indagine, appartenenti ai Ros, al comando provinciale dei carabinieri di Torino e al Servizio centrale investigazione criminalità organizzata di Roma della guardia di finanza, tutti coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Torino. Un clan della mafia calabrese è stato smantellato in Piemonte dopo sette anni di indagini, che hanno portato all’arresto di 18 persone tra Torino e Vibo.

Nello specifico quattordici persone sono indagate per associazione a delinquere di stampo mafioso finalizzata alla produzione e al traffico internazionale di droga, trasferimento fraudolento di valori, estorsione, emissione di fatture per operazioni inesistenti e truffa. Sarebbero tutti legati alla ‘ndrina Bonavota, originaria della provincia di Vibo Valentia, ed erano attivi nell’area di Carmagnola. Il gruppo era guidato da tre capi: Salvatore Arone di 60 anni, Francesco Arone di 58 anni e Antonino Defina di 53 anni.

Altre due persone invece sono accusate di concorso esterno in associazione mafiosa. Accusato anche il proprietario di due concessionarie automobilistiche. Il valore dei sequestri di società, conti correnti e cassette di sicurezza supera i 45 milioni di euro. Nelle indagini saltano fuori anche denunce per intimidazioni, minacce e attentati incendiari ai danni di amministratori comunali per impedire il varo di un regolamento più restrittivo sull’installazione delle slot machine nei locali pubblici.

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