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Matteo Salvini e la morte di Marco Vannini: “Antonio Ciontoli? Un vigliacco”

 

Quanto vale la vita di Marco Vannini? Cinque anni, secondo la sentenza in appello che aveva stabilito la pena per Antonio Ciontoli, colui che ha sparato al ragazzo della figlia mentre era nella vasca di casa sua, a Ladispoli, a soli cinque anni di reclusione. “Un comportamento spaventoso, ma senza dolo”, secondo i Giudici. E se cinque anni sembrano davvero pochi per pesare giuridicamente la vita del ventenne, la pena potrebbe essere ridotta ancora di più. Infatti, i legali Andrea Miroli e Pietro Messina in merito alla sentenza d’appello sull’omicidio di Marco Vannini hanno presentato ricorso affinché non venga riconosciuto l’aggravante della colpa cosciente. La pena potrebbe perciò essere ridotta a tre anni ed otto mesi di reclusione.

“La Corte d’Assise d’appello nella sentenza porta ad escludere completamente l’ipotesi che Antonio potesse prevedere la morte di Marco, come noi abbiamo sempre sostenuto. Perciò riteniamo che l’aggravante dal punto di vista giuridico sia stata ingiustamente applicata“, spiega Miroli. Per gli altri componenti della famiglia, Martina, Federico e la mamma Maria Pezzillo, è stato richiesto che vengano assolti in quanto privi di responsabilità per quanto accaduto visto che non erano consapevoli della situazione e sono stati anzi indotti in errore dal padre.

Se gli tolgono anche questi 5 anni sembrerà come se in quella casa non ci fosse nessuno e mio figlio avesse fatto tutto da solo e loro poverini sono delle vittime dell’accanimento mediatico. Sono stanca di essere presa in giro da tutti loro, si dovrebbero vergognare. Non fanno altro che mancare di rispetto mio figlio”, dice Marina Conte, la mamma di Marco, dopo aver saputo del ricorso in Cassazione. “Mio figlio si poteva salvare e dentro quella casa hanno mentito tutti, questo è tutto quello che so a quasi 4 anni dalla sua morte”.  Anche il Pm della Corte d’Assise d’Appello di Roma Vincenzo Saveriano ha presentato ricorso per chiedere una condanna per omicidio volontario per tutta la famiglia Ciontoli.

Ma intanto, Marina non si capacita e punta il dito contro Martina, fidanzata di Marco: “Per me lei può fare quello che vuole della sua vita, può lavorare dove vuole, fidanzarsi e metter su famiglia, ma prima deve pagare per quello che ha fatto a mio figlio perché lei era presente. Marco le diceva “scusa Marti’ e io vorrei tanto sapere a cosa si riferiva”. Le domande, appunto, non hanno ancora risposta e tutto sembra più confuso che mai.

I genitori di Marco non sono gli unici ad indignarsi: ‘La vita di un ragazzo di vent’anni, ucciso in maniera vigliacca, vale solo cinque anni di carcere? – ha commentato il ministro dell’Interno Matteo Salvini -. E gli assassini chiedono anche uno sconto… Vergogna. Questa non è ‘giustizia”’.

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