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Matitone di Genova, edificio inagibile per 1.200 dipendenti comunali

Genova – Il San Benigno Torre Nord, più noto come il Matitone, è un grattacielo di Genova sede di diversi uffici amministrativi, costruito alla fine degli anni 90 ed ultimato  nel 1992 , che ospita circa 1.200 dipendenti comunali.

I suoi 109 metri di cemento armato e  vetrate non sono  un simbolo genovese di cui vantarsi, come la Lanterna antica signora  riconosciuta universalmente come il simbolo di Genova.

Il Matitone, nato per volontà dell’Italimpianti poi incorporata in Iritecna

Un molosso concepito come un grattacielo che svetta sulla città, dai grandi occhi indifferenti a tutto ciò che lo circonda, dall’architettura che già ai tempi pareva retrò, la cui storia racconta  interessi di potere e politiche amministrative.

Il nucleo ex Italimpianti, proprietario dell’edificio, ebbe il suo crollo nel 1993 con l’arresto dell’ amministratore delegato di Iritecna, Roberto Giannini, arrivando alla fase più delicate per la sopravvivenza delle divisioni genovesi dell’ azienda dell’ Iri.

Negli uffici genovesi di Iritecna il dubbio, concreto, era  che Genova venisse dimenticata rimanendo una sorta di ufficio staccato, privo di poteri e dunque destinato scomparire dove, i funzionari e dirigenti iniziarono a scrivere curriculum da  presentare ai nuovi  capi in arrivo da Roma.

Errori progettuali, e copertura non idonea per una destinazione ad uso pubblico

Un progetto che già all’epoca doveva essere bloccato, se non addirittura demolito, per errori di sostanza che portavano l’esecuzione di un’opera, costosissima, ad essere priva dei necessari elementi di sicurezza, quali  principalmente una scala di sicurezza esterna, una copertura piana accessibile.

Un palazzo non sicuro da sempre, e riconosciuto dalla stessa amministrazione comunale, che nonostante le diverse segnalazioni non ha mai ritenuto di dover mettere in sicurezza l’edificio, ma bensì di trasferirvi in blocco tutti gli uffici dei lavori pubblici, compresi i vigili urbani.

Evidentemente a Genova, l’estetica, se di questa si vuol parlare, conta più dei 1.200 dipendenti comunali che ogni giorno si recano al lavoro senza alcuna sicurezza a partire dalla mancanza di vani anti-fumo, dai pavimenti e dalle pareti divisorie,  realizzate con materiali infiammabili la cui consistenza spugnosa è  fonte di cumuli batteriologici.

Pareti divisorie amovibile, infiammabili, per creare ambienti divisi

Il Matitone per contenere 1.200 dipendenti è stato attrezzato, nei singoli piani, con pareti amovibili, scarsamente inufughe che, non garantiscono la diminuisce del rischio che si sviluppino incendi.

Dal trasferimento dei funzionari, di fatto, nessun intervento edilizio è stato realizzato mantenendo un aspetto a open-space in ogni piano dell’edificio.

I Vigili del Fuoco, non rendono consultabile il progetto del Matitone

Sono tre anni che si attende la  consultazione del progetto depositato ai Vigili del Fuoco, ma ad oggi anche il nuovo comandante Fabrizio Piccinini, non ha fornito alcuna  motivazione sull’impossibilità nel voler consultare  il progetto, tuttavia a tenuto a precisare attraverso un suo portavoce che la competenza di consultazione del  progetto è solo dell’ASL.

L’ASL 1 Genovese accerti possibile carenze all’impianto di condizionamento del Matitone

Ad oggi, anche l’A.S.L. 1 Genovese parrebbe non dare segni di collaborazione sulle presunte carenze progettuali e di adeguamento degli impianti di climatizzazione con chiller, sistema di ventilazione a circuito chiuso e la conformità delle bombole di gas utilizzate per il loro funzionamento.

Sono stati segnalati negli ultimi dieci anni diversi casi di malesseri e malattie importanti, che potrebbero essere collegate ad ambienti che abitualmente si frequentato.

Un sistema di ventilazione necessario per una corretta ventilazione degli ambienti di lavoro

Un sistema di ventilazione che, per un edificio adeguatamente progettato,  gioca un ruolo cruciale nel garantire il comfort e la salute di chi lo occupa 8 ore al giorno e per tutti i cittadini che lo frequentano.
A preoccupare è il silenzio latente che da anni, a partire dalla giunta Vincenzi, si è protratto fino ad oggi con il nuovo  Sindaco Marco Bucci, dal quale non riceviamo risposte che, ovviamente preoccupano l’intera cittadinanza.

Non bisogna dimenticare il piccolo incendio avvenuto pochi anni fa al decimo piano, che fu causa di odori acri diffuso nei vari piani dell’edificio e per diversi giorni.

La propagazione del fuoco può essere talmente veloce che,  non si comprende come la pubblica amministrazione non ritenga di diagnosticare una valutazione del rischio che, alla luce dei tragici episodi,  come quello delle Grenfell Tower, appare obbligatorio per accertare la sicurezza sul posto di lavoro.

Il progetto sui sistemi di sicurezza di un edificio pubblico dovrebbe essere reso accessibile e consultabile da chiunque attraverso il sito del Comune.

Purtroppo le numerose richieste d’intervista a chiarimento dei molti “tarli” che aleggiamo sul Matitone, sono ad oggi prive di risposta anche da parte dal sindaco Marco Bucci.

L’amministrazione comunale, impassibile e tombale nel suo silenzio, non si esprime sui controlli di conformità degli impianti di condizionamento e la manutenzione delle condotte di ventilazione.

Il Matitone, il volto oscuro di quel grattacielo non agibile

Il “trasloco” avvenuto nel 2000 degli uffici comunali dei lavori pubblici, si è concluso attraverso una trattativa tra Comune e Italimpianti, attraverso quei dirigenti della stessa Iritecna che, guardacaso,  verranno successivamente assunti dal Comune di Genova  con ruoli importantissimi dallo stipendio a cinque zeri: uno a Direttore del personale del Comune e l’latro a manager esterno.

Lo stravagante di tutta questa vicenda, apparentemente molto politica e poco pratica,  è che gli uffici di proprietà del Comune di Genova erano ben strutturati in Piazza Ortiz e non mettevano a rischio la sicurezza dei funzionari.

Ancora più  strano,  è che l’amministrazione comunale a partire dal 2000 paga un leasing milionario per la sola gestione dell’edificio, quando i cittadini genovesi sono convinti che il leasing venga pagato per l’acquisizione della proprietà.

Sembra incredibile, che a  partire dalla giunta della sindaco Giuseppe Pericu, passando poi a  quella della   Marta Vincenzi, seguendo  Marco Doria per arrivare a quella dell’attuale sindaco  Marco Bucci, nessuno voglia vederci chiaro sull’inagiblità  di quel gigante,  la cui responsabilità grava sulla proprietà e sul locatario, ovvero lo stesso Comune di Genova.

Il dubbio è che il sindaco Marco Bucci non sia stato messo al corrente delle problematiche che gravitano attorno al Matitone, in un Comune che da sempre è stato nelle mani del potere delle correnti politiche del PD. Ma questa è un altra storia.

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