Adesso all’ospedale di Noa è indagato il primario di medicina generale.

L’iscrizione nel registro è “strumentale”, “di rito” e “a tutela dello stesso indagato” hanno dichiarato gli investigatori. La procura ha anche chiesto le cartelle cliniche dei 33 defunti sospetti.

L’Asl locale ha fiducia “nel lavoro della magistratura che farà chiarezza e fugherà ogni dubbio sull’operato del medico.”

Il procuratore di Massa Carrara Aldo Giubilaro ha dichiarato che: “Si è trattato di un atto formale, non potendo procedere contro ignoti, visto che il reparto in questione ha di fatto un responsabile. Non c’è ancora nulla di concreto. L’ipotesi di reato è l’omicidio colposo per la morte di 33 persone, per lo più anziani, in un lasso di tempo limitato. Se è stato  compiuto un errore umano nel curare queste persone ce lo diranno le perizie le 33 cartelle cliniche che abbiamo provveduto a sequestrare. I decessi hanno riguardato pazienti molto anziani, sette di questi avevano più di 90 anni, la maggior parte tra i 70 e gli 80 e poi ci sono due cinquantenni. Era doveroso aprire un fascicolo per fare chiarezza soprattutto per i famigliari di queste persone, a cui è stato notificato l’atto di apertura delle indagini”.