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Maltempo di ottobre, la Lombardia chiede lo stato di emergenza

Il Presidente Fontana ha inoltrato a Conte la ‘richiesta di deliberazione dello stato di emergenza’ in Lombardia.

Regione Lombardia ha formalizzato, in una lettera alla Presidenza del Consiglio dei ministri e al Dipartimento della Protezione civile, la ‘richiesta di deliberazione dello stato di emergenza riguardante i fenomeni meteorologici avversi che hanno colpito il territorio della Lombardia dal 19 al 21 ottobre 2019’. “In Lombardia – scrive il presidente della Giunta, Attilio Fontana, nella richiesta – le aree più colpite sono nelle province di Pavia, Sondrio, Bergamo, Lecco, Como, Cremona, Lodi e Milano. Gravi danni, in particolare, si sono registrati nell’Oltrepò pavese, nella zona compresa tra la provincia di Alessandria e il Lodigiano, con allagamenti diffusi e smottamenti che hanno determinato la chiusura di diverse strade provinciali e comunali isolando alcune frazioni”.

Le strade Provinciali maggiormente colpite sono state la SP 12, la SP 195, la SP 3, la SP 80 e la Tangenziale Casteggio Voghera. Per il ripristino di questi collegamenti, oltre all’intervento dei volontari di Protezione Civile prontamente attivati, sono stati necessari interventi di imprese specializzate e interventi di particolare urgenza. Molte di queste arterie richiedono ora interventi strutturali per il ripristino dei sistemi di drenaggio delle acque e la messa in sicurezza dei sedimi. Gravi danni hanno subito anche privati e attività produttive nonché infrastrutture pubbliche che necessitano di importanti interventi di ripristino.

“Ora – ha osservato l’assessore regionale al Territorio e Protezione civile Pietro Foroni – restiamo in attesa di una risposta da Roma. Sono convinto che, una volta riscontrata la gravità del fenomeno abbattutosi su gran parte del territorio lombardo, la nostra richiesta sarà non solo legittima, ma assolutamente meritevole di essere soddisfatta”. Regione Lombardia è intervenuta nella fase di emergenza attivando prontamente il sistema di Protezione Civile, coinvolgendo e coordinando centinaia di volontari, numerosi mezzi e attrezzature nonché le strutture tecniche delle varie Province coinvolte, utilizzando anche mezzi e personale della Colonna Mobile Regionale. A seguito delle calamità descritte la struttura di protezione civile regionale, in collaborazione con gli enti locali, ha condotto una ricognizione preliminare dei danni, che ammontano a circa 20 milioni di euro.

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