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Mafia Capitale, cade l’accusa di associazione mafiosa

È arrivata in serata la sentenza della Cassazione sul procedimento Mafia Capitale. La procura generale della Suprema Corte aveva chiesto la conferma delle condanne di Appello, che riconobbero per Salvatore Buzzi, Massimo Carminati e i loro collaboratori le accuse di aggravante mafiosa ex articolo 416 bis, ma il verdetto è stato diverso. La VI sezione penale della Cassazione ha riconosciuto sì la presenza di due associazioni distinte a carattere delinquenziale, ma non la loro “mafiosità”.
Per l’ex Nar Carminati e per Buzzi, presidente della cooperativa 29 giugno, nonchè per altri imputati come Luca Gramazio che si erano visti contestare l’associazione di stampo mafioso, ci sarà quindi un processo d’appello bis per rivedere le pene, alla luce della riqualificazione del reato in associazione a delinquere semplice.

Erano 32 gli imputati giudicati dalla sesta sezione penale della Cassazione, 17 dei quali avevano condanne per reati di mafia. La pubblica accusa chiedeva la conferma per tutti, ad eccezione del benzinaio di corso Francia, Roberto Lacopo, condannato a 8 anni in appello, per il quale si è chiesto un nuovo processo.

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