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Lombardia al 5° posto per beni confiscati alla mafia

Sono stati presentati oggi i risultati del secondo rapporto di ricerca ‘Monitoraggio della presenza mafiosa in Lombardia’.

È stato presentato oggi a Palazzo Pirelli il secondo rapporto di ricerca ‘Monitoraggio della presenza mafiosa in Lombardia’. Il rapporto viene commissionato e finanziato dalla regione Lombardia all’Osservatorio sulla Criminalità Organizzata dell’Università di Milano (Cross), con l’obiettivo di fornire alla collettività un’immagine dettagliata del fenomeno mafioso nella regione. “La conoscenza del fenomeno mafioso è un presupposto indispensabile per poterlo combattere, perché solo con una chiara e puntuale chiave di lettura della sua complessità si possono individuare le necessarie politiche di intervento”, ha detto l’assessore regionale alla Sicurezza, Immigrazione e Polizia locale Riccardo De Corato, intervenuto al termine della presentazione. “Il nostro obiettivo è quello di portare il rapporto all’interno di tutte le sedi formative della Lombardia, perché non può e non deve restare chiuso nel cassetto”.

L’assessore ha anche passato in rassegna le diverse leggi regionali volte al contrasto e alla prevenzione della criminalità organizzata, promuovendo allo stesso tempo la cultura della criminalità. Sono poi in vigore apposite leggi volte al recupero dei beni confiscati alla mafia, a sostegno del loro riutilizzo da parte degli enti locali e della Regione. “Dalla ricerca presentata oggi emerge tra gli altri un dato davvero significativo: nel 2017 la Lombardia si colloca al 5° posto tra le regioni con il maggior numero di beni immobili e aziende sequestrate e confiscate alla criminalità organizzata”, ha detto De Corato. “Il problema criminalità oggi non si ferma solo ai nostri confini nazionali”, conclude. “Le mafie straniere, infatti, da quella nigeriana, a quelle cinesi ed albanesi si sono pericolosamente saldate con la mafia italiana, così come chiaramente confermato anche dai dati contenuti nella ricerca presentata oggi”.

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