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L’Italian Design Day 2018 a Berlino

Anche l’Ambasciata d’Italia a Berlino celebrerà il prossimo 1 marzo la seconda edizione dell’Italian Design Day, una rete di iniziative promossa dal Ministero degli Affari Esteri, presentata proprio ieri alla Farnesina.

La prima conferenza a Berlino intitolata “La natura violata e le discipline creative: far fronte a un cambiamento positivo attraverso design sostenibili e soluzioni digitali” è organizzata dall’ambasciatore Pietro Benassi e da Alessandro Colombo, direttore dello IED (Istituto Europeo di Design).
Lo stesso giorno in più di cento città di tutto il mondo, cento altrettanti portavoce della cultura italiana (fra architetti, designer ed imprenditori) si riuniranno per discutere del tema del design sostenibile. L’Italian Design Day 2018 farà eco ad un altro evento, che si terrà il 1° marzo 2019 a Milano, ovvero la 22esima edizione della Triennale di Milano, “Broken Nature – Design Takes on Human Survival”, organizzata da Paola Antonelli.

La società e l’industria hanno sostenuto grossi cambiamenti a causa dell’enorme e rapido progresso tecnologico. Questo progresso ha portato un risultato creativo sui nostri futuri progetti di vita, che riflettono la responsabilità sociale ed ecologica. Oggi il design innovativo potrebbe essere un motore di rinascita per la sostenibilità ecologica. Ogni cittadino può fare la differenza: attraverso l’acquisto di oggetti riciclabili, durevoli o degradabili, vivendo in edifici a basso costo di energia, sostenendo la comunità con standard alti di assistenza sanitaria, buona comunicazione con il vicinato e spartendo l’economia con modelli open source.

Il nostro rapporto con la natura è molto diverso e diviso in varie categorie. Negli ultimi due decenni alcuni legami, particolarmente quelli relativi alle risorse naturali, sono stati tagliati in maniera permanente. Altri, sempre del passato, potrebbero però essere ricostituiti ma con una visione del mondo più intelligente e ben organizzata. Sotto queste circostanze, gli artisti e i designer hanno una responsabilità maggiore, perché vi è la necessità di idee nuove e creative per andare in questa direzione. Le parole “organico”, “verde”, “a km zero”, “sostenibile” stanno piano piano entrando nel vocabolario delle industrie sia alimentari che della moda; siamo ora in una nuova fase d’evoluzione. Grazie ai progressi scientifici, tecnologiche e culturali, i designer hanno imparato nuovi sistemi per allearsi con vecchie conoscenze come i batteri o i bachi da seta. Bisogna iniziare a pensare in sistemi, reti e famiglie invece che come singoli individui ed essere ispirati dalla sensibilità e l’efficienza di altre specie, usarne le loro strutture di sopravvivenza, prenderne spunto. Allo stesso tempo, infatti, le compagnie e le istituzioni che stanno scoprendo il Design Thinking si prendono l’impegno di trovare soluzioni innovative per reinventarsi. Nuove tecnologie gli permettono di condividere i data e i contenuti creativi ad una velocità senza precedenti, attraverso cooperazioni e processi interdisciplinari, mettendo in comunicazione le aziende con le start-ups e le SME.

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