Che la Consulta abbia fatto una conferenza stampa per anticipare la sentenza e dunque il suo “no” alle due mamme, lo consideriamo estremamente positivo. La politica e il nuovo governo accoglierà attivamente questa ultima indicazione? A esser sincero penso di no. Mi auguro che questo governo faccia qualcosa di positivo per la famiglia naturale. Dunque, al momento, quello che noi possiamo chiedere al governo è quello di non legiferare su argomenti sensibili, bioetici. Nella speranza che in futuro le cose possano cambiare.
Abbiamo da poco concluso un meeting a Perugia in cui abbiamo presentato le nostre proposte in favore della vita, della famiglia, della libertà educativa e abbiamo avuto la siddisfazione di aver ottenuto la partecipazione convinta dei leader dei tre p artiti di centro-destra. Vogliamo muoverci su questa strada anche per le prossime elezioni reglionali in Emilia Romagna in gennaio e nelle altre Regioni. Naturalmente continueremo a monitorare tutte quelle leggi che potremmo definire bioeticamente sensibili per cercare di ostacolare al massimo le derive antropologiche contemporanee di alcune fazioni. Per esempio, stiamo dando massima attenzione al tema dell’eutanasia e del suicidio assistito. Perché c’è una proposta presentata dalla senatrice Cirinnà a favore sia dell’eutanasia attiva, sia della eutanasia “a domicilio”. Contro questa proposta di morte stiamo facendo fortissima resistenza proponendo un disegno di legge che tuteli la vita terminale e in particolare la vita di quelle persone considerate degli “scarti”, perché particolarmente fragili, malate e sole.