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Le macerie rimarranno dove sono fino a fine emergenza.

Farabollini ha spiegato che la spiegazione data nasce dal “combinato” tra “la proroga dello stato di necessità fino al 31 dicembre 2020″, immessa nel dl 123 da poco licenziato e dall’avvenuto rinnovamento dei piani di gestione delle macerie”.

Sull’inefficace proroga dei siti di deposito temporaneo per lo smaltimento delle macerie post terremoto il commissario straordinario, Piero Farabollini “ritiene corretto interpretare che i termini di scadenza dei siti debbano intendersi prorogati fino alla data di cessazione dello stato di emergenza”. L’ha steso ed in seguito ha avvisato i presidenti di Regione – Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria – e per conoscenza alla Presidenza del Consiglio dei ministri, al Dipartimento nazionale della Protezione civile e all’Autorità nazionale anticorruzione, dopo l’istanza ad Anac della Regione Umbria di sospendere il contratto per togliere e smaltire le rovine con Valle umbra servizi in virtù della fallita proroga che doveva essere introdotta nel conclusivo decreto sisma.

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