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Lattiero-caseario: Zannier, a breve tavolo su crisi dovuta a guerra

“Tutti gli attori della filiera facciano la loro parte”

Trieste, 3 apr – “Il settore della zootecnia da latte è tra i
più colpiti dall’incremento dei costi delle materie prime e
dall’emergenza energetica in corso e la situazione sta subendo un
ulteriore aggravio con la crisi derivante dal conflitto in atto
in Ucraina. Perciò è indispensabile che tutti facciano la loro
parte per salvare un comparto che altrimenti non potrà più
riaprire: a tale fine convocherò a breve un tavolo regionale di
confronto”.

È quanto rileva l’assessore del Friuli Venezia Giulia alle
Risorse agroalimentari, ittiche e della Montagna Stefano Zannier
in una lettera inviata a Federdistribuzione, Assolatte e
Confindustria.

“L’aumento dei costi dei fattori produttivi – così Zannier –
implica, per la maggior parte degli allevamenti italiani di
bovini da latte, un reale rischio di fallimento e si registrano
già situazioni in cui gli allevatori si trovano costretti a
ridurre progressivamente il numero di capi per sopperire agli
eccessivi costi da affrontare. Risulta pertanto di vitale
importanza che l’intera filiera agroalimentare prenda in
considerazione le criticità in corso al fine di contrastare
l’imminente rischio di un danno irreparabile per il comparto
produttivo e per la filiera stessa che potrebbe trovarsi, a
fronte della chiusura di molte realtà, nella condizione di non
riuscire a garantire l’approvvigionamento del prodotto. Questo –
rileva ancora l’assessore regionale – considerando anche che il
pagamento agli allevatori non dev’essere inferiore ai costi di
produzione che l’Istituto di servizi per il mercato agricolo
alimentare (Ismea) ha stimato, sulla base dati del 2021, essere
pari a 46 centesimi/litro, con una imminente revisione al rialzo”.

Zannier ricorda che “un’importante realtà della trasformazione,
tramite la propria organizzazione cooperativa, per rendere
sostenibile la produzione, ha deciso di riconoscere ai soci
allevatori un prezzo minimo di acquisto del latte di 48
centesimi/litro al quale aggiungere IVA e premio qualità: scelte
di questo tipo, che si auspica possano essere emulate nel più
breve tempo possibile anche da altri soggetti, servono appunto
per fronteggiare i forti aumenti sostenuti dai produttori negli
ultimi mesi e amplificati di recente dal conflitto russo-ucraino”.

Secondo l’assessore regionale, in questo contesto “l’adeguamento
del prezzo del latte riconosciuto ai produttori da parte dei
soggetti che si collocano subito dopo nella catena del valore del
settore lattiero caseario (primi acquirenti, grandi gruppi
industriali e cooperativi, sistema della grande distribuzione),
per un periodo adeguato a superare le tensioni sopra evidenziate,
risulta essere concretamente una delle possibili soluzioni per
supportare e garantire la sopravvivenza del sistema
allevatoriale, a fronte – conclude Zannier – dell’importanza
economica, sociale ed ambientale che l’intera rete zootecnica
riveste nel territorio nazionale”.
ARC/COM/pph/ma

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