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Latina calcio- tutta la verità sulle vicende calcistiche collegate alla presidenza ai tempi di Papaverone

Papaverone Roberto si racconta, in una video intervista rilasciata in esclusiva per il quotidiano online ogginotizie. L’ex presidente del Latina calcio, spiega e chiarisce in prima persona com’è stato il compito di gestire una società di calcio in un ambiente ostico come quello Pontino.

Società Sportiva Dilettantistica Latina Calcio 1932 - Wikipedia

Presentazione

La carica da presidente del Latina calcio è durata ben 5 anni dal 1991 al 1996. Roberto era il rappresentante di un gruppo imprenditoriale, legato molto alla fede calcistica per la squadra di questa città. In questo periodo si è impegnato molto nella gestione di questa società mettendo cuore e anima oltre che enormi risorse economiche.

Come mai la decisione di lanciarsi nel mondo del calcio? Perchè proprio a Latina?

“Il calcio è sempre stato un mondo interessante, la mia idea iniziale era quella di costruire qualcosa di bello, di cambiare il modo di vedere il calcio a Latina ma in realtà è stato il Latina calcio a cambiare me. Non potevo far altro che scegliere la squadra della mia città a cui ho dato tanto.”

Quali sono stati gli obiettivi imposti all’inizio di questa carriera ?

“Come ogni società l’obiettivo principale resta quello di vincere il più possibile, ma in quest’ambiente ho incontrato molte difficoltà e avversità durante la mia gestione, il che mi ha portato a costruire ben poco per questa piazza.”

Invece ci parli degli ostacoli incontrati in questo periodo?

“In primo luogo la politica è stata molto d’intralcio durante la mia gestione, circondato di persone approfittatrici, che in un mondo come quello del calcio non devono esistere. All’inizio della mia carica da Presidente gli ex sindaci pensavano solo a fare politica e non a dare un contributo valido allo sport.”

Durante la tua esperienza a Latina ci sono stati giocatori o allenatori con cui sei venuto a contatto che hanno poi fatto la storia del calcio?

“Tra gli allenatori che volevano venire ad aiutare il Latina calcio mi ricordo alcuni nomi tra tanti, come D’amico o Altobelli, loro come altri si presentavano per lo più per mostrarmi conti da pagare con cifre enormi e nei dilettanti 100 milioni non erano ammissibili. La loro priorità non era l’amore e la dedizione per questo sport bensì solo i soldi. Per questo decisi di andare avanti da solo per questi 6 lunghi anni. Tra i giocatori posso ricordarmi di Musella ex Napoli che si rivelò poi un flop nonostante abbia affiancato il grande Maradona che ebbi il piacere di conoscere.”

Al di fuori del contesto politico com’era invece la situazione dentro al campo?

“Ho avuto un brutto episodio riguardante la retrocessione. A quell’epoca militavo in C2 ero affiancato da Giancarlo Sibilia, eravamo ai fondi bassi della classifica e l’episodio chiave che segnò la nostra caduta fu la sconfitta contro il Formia calcio. In seguito riuscii a rimanere nel campionato dilettanti per 4-5 anni e alla fine decisi di porre fine a quest’avventura calcistica.”

A cosa è dovuto l’abbandono al mondo del calcio?

“Mi ricordo di un episodio dove chiamai la FIGC per capire alcune problematiche. Mi rispose l’avvocato responsabile che mi disse che Latina non era la piazza giusta su cui operare il calcio. Devo ammettere che aveva ragione…”

 

Redatto da Roberto Juno Papaverone sotto richiesta di Roberto Papaverone

 

 

 

 

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