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Lascito testamentario e donazione: le principali differenze

Prima o poi arriverà per tutti noi il momento di dover pensare a chi lasciare la nostra eredità. Che siano soldi, beni immobili o quant’altro, bisognerà prendere una decisione sul da farsi. Ovviamente il primo pensiero potrebbe andare a figli e parenti, ma ci sono delle volte in cui si sente la necessità di pensare al prossimo, magari donando ad alcune associazioni senza scopo di lucro parte del proprio patrimonio. Piccola o grande che sia non ha importanza. Quello che conta, in quei casi, è essere consapevoli di aver fatto un gesto nobile e di aver aiutato persone in difficoltà.

Quali sono i modi per poter donare parte dell’eredità alle Onlus?

Dunque, per poter destinare parte della propria eredità ad associazioni senza scopo di lucro si può scegliere una doppia opzione: la donazione o il lascito testamentario. Innanzitutto, però, è necessario chiarire il perché si rimarchi spesso che si possa destinare alle Onlus solo parte del patrimonio e non tutto. Dal punto di vista giuridico, infatti, esiste la cosiddetta quota di legittima, che impedisce a chi sottoscrive la donazione o il lascito testamentario di indirizzare l’intera eredità a soggetti terzi, cioè diversi dagli eredi legittimi, cui lo Stato garantisce una parte fissa minima del patrimonio da acquisire. Tutto il resto, poi, può essere devoluto in beneficienza qualora il proprietario dell’eredità lo decida in forma palese, senza possibilità di contestazione da parte degli eredi se si è tenuto effettivamente conto della quota minima stabilita per legge, calcolata sulla base dell’entità dell’eredità. Come detto, dunque, la persona può agire attraverso lascito testamentario o donazione.

Quali sono le principali differenze tra le due modalità?

Che si decida di devolvere parte dell’eredità attraverso donazione o lascito testamentario, le differenze non sono molte, specialmente dal punto di vista fiscale. Entrambe le modalità, infatti, prevedono una tassazione, che solitamente varia a seconda del grado di parentela degli eredi e beneficia di sgravi fiscali se il destinatario è un’associazione senza scopo di lucro. In ogni caso queste tassazioni sono identiche per entrambe le modalità. La vera differenza, invece, risiede nelle tempistiche. La donazione, infatti, ha valore immediato dal giorno in cui si è sottoscritta e il donatore è ancora in vita. Il lascito testamentario, invece, ha validità solo nel momento in cui la persona che ha compilato il testamento viene a mancare. Da quel momento i beni devoluti in beneficienza e destinati agli eredi possono effettivamente passare di mano, ma non prima dell’avvenuto decesso del proprietario.

Perché scegliere di fare un lascito testamentario ad un’associazione senza scopo di lucro?

Nel nostro paese sono sempre di più gli italiani che decidono di affidare parte della propria eredità alle Onlus presenti sul nostro territorio. Ovviamente la persona che decida di fare un lascito testamentario a un’associazione senza scopo di lucro, in fase di compilazione del testamento potrà sceglierne una tra quelle che compaiono in uno specifico elenco approvato dallo Stato, che periodicamente sottopone a controllo le Onlus per accertarsi che queste operino in maniera regolare e senza guadagnare nulla dalle diverse donazioni ricevute. Molto spesso le persone destinano il lascito testamentario ad una onlus che cura i bambini, permettendo così di aiutare davvero chi ha bisogno e lasciando un segno indelebile nella memoria collettiva, magari attraverso la cessione di soldi, ma anche di beni immobili in grado di ospitare strutture ricreative o di recupero piuttosto che centri di cura.

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