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L’Anpi cancella la scritta su Guido Rossa

 

 

Come avevano promesso, si sono dati appuntamento oggi, mercoledì 1 maggio, e hanno cancellato la scritta comparsa ieri che definiva Guido Rossa – il sindacalista ucciso dalle Brigate Rosse nel 1979 – un “delatore infame”: sono i membri dell’Anpi, che hanno lavorato in mattinata per ridipingere il muro.

L’appello era partito dal presidente provinciale di Anpi Massimo Bisca, dopo la segnalazione dell’ex deputato Mario Tullo: «Andremo tutti insieme a cancellare una scritta ingiuriosa e volgare contro il compagno Guido Rossa, operaio, delegato Fiom-Cgil e iscritto al Pci, ucciso dalle Br perché ha difeso la nostra democrazia».

E così è stato: la testimonianza fotografica è stata pubblicata su Facebook dal consigliere regionale dem Pippo Rossetti. «Qui con l’Anpi e tanti amici – ha scritto – per cancellare le scritte vergognose su Guido Rossa. Consapevole dei rischi, denunciò i brigatisti e pagò con la vita».

 

Altre scritte contro Guido Rossa erano comparse lo scorso gennaio in salita Santa Brigida, proprio nel giorno in cui il presidente Sergio Mattarella era arrivato all’Ilva per ricordare l’omicidio del sindacalista. “Guido Rossa infame” e “Marta Cagol, Tino Viel, Gianfranco Zola vivono” era stato scritto sui muri nei pressi della scalinata dove le Br avevano freddato il magistrato Francesco Coco insieme alla sua scorta.

 

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