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L’anno inizia con le super bollette: la Tari “assedia” i cittadini

Amara sorpresa di inizio anno per i contribuenti verolani. Giusto all’indomani delle feste in centinaia si sono visti recapitare nella propria cassetta postale una raccomandata con ricevuta di ritorno. Testo della lettera inviata, la richiesta di riesame, avviso di accertamento e atto di contestazione delle sanzioni amministrative tributarie. Nello specifico, sul banco degli imputati il pagamento della Tari (tassa sui rifiuti) per gli anni 2014 e 2015.closevolume_off

Come notificato ad alcuni cittadini, il pagamento dell’imposta già versata non risulta congruo a quanto, stando al catasto, sarebbe dovuto rientrare nelle casse comunali. Se per alcuni, l’importo ulteriore da versare si aggira attorno a qualche centinaio di euro, per altri la cifra pervenuta è a 3 zeri. A notifica ricevuta, corsa dei cittadini allo sportello sito in via Giovanni Campano, nel centro storico, e deputato alla riscossione dei tributi: l’ICA.

L’ente, appaltatore del sistema tributario dopo aver vinto la gara indetta dalla provincia, ha fornito chiarimenti immediati; la maggior parte dovrà pagare il plus dovuto, altri invece dovranno verificare le incongruenze che hanno comportato il ricalcolo. A spiegare nel dettaglio, l’assessore al bilancio nonché vice sindaco Assunta Parente. «Il comune ha inviato con il supporto della ditta Ica Srl avvisi di accertamento per Tasi, Imu e Tari per le annualità 2014/15.

L’attività di controllo Tari, relativa alla verifica dell’esattezza del dato denunciato dal contribuente, si è basata sul dato catastale, partendo dall’unità immobiliare. È stato indagato ogni immobile presente sul territorio per ampliare e bonificare il più possibile la banca dati dei contribuenti. La risoluzione delle problematiche poste dai cittadini, sarà affrontata prevalentemente tramite l’istituto dell’autotutela, utilizzando lo stesso modulo di riesame dell’avviso che è già incluso nell’atto notificato. Attraverso tale modello i contribuenti potranno esporre le loro ragioni che verranno esaminate alla luce dei chiarimenti forniti». Il tutto dovrà essere depositato entro 60 giorni dalla notifica ricevuta.

Nessuna forzatura da parte dell’amministrazione, se non la volontà di rientrare delle legittime somme dovute. Per i contribuenti che hanno dunque riscontrato una maggiorazione eccessiva rispetto ai beni dichiarati meglio richiedere un parere tecnico di fiducia, così da poter analizzare nello specifico la situazione e risolverla per ricorsi futuri.

Infatti questa prima tranche di riscossioni va evasa ora, prima che cada in prescrizione, in quanto risalente al 2014/15, ma ne seguiranno altre. Risolvendo oggi eventuali errori catastali, non si rischierà, per le prossime annualità, di trovare una nuova raccomandata, con qualche zero di troppo da pagare.

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