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La sedicenne che striglia i potenti del mondo, aspettando il 3° Sciopero Globale Per il Futuro

Il 27 settembre anche l’Italia avrà il suo sciopero globale, rigorosamente di venerdì, come di consueto quando scende in piazza il Fridays for Future, movimento ispirato alla giovane attivista svedese Greta Thunberg.

Forse mai nessuno prima di Greta Thunberg aveva strigliato in mondovisione tutti i potenti del mondo. La giovanissima attivista svedese è intervenuta dagli scranni del palazzo dell’Onu durante il vertice sul clima, lacrime agli occhi e cuore in mano, accusando apertamente i leader mondiali. “È tutto sbagliato. Io non dovrei essere qui. Dovrei essere a scuola dall’altra parte dell’oceano. Eppure venite tutti da me per avere speranza? Come osate! Avete rubato i miei sogni e la mia infanzia con le vostre parole vuote”, è l’accusa della giovane che di certo non le manda a dire. “C’è gente che soffre. C’è gente che sta morendo. Interi ecosistemi stanno collassando. Siamo all’inizio di un’estinzione di massa. E voi non siete capaci di parlare d’altro che di soldi e di favoleggiare un’eterna crescita economica. Come osate!”

La protesta di Greta Thunberg è diventata un simbolo in tutto il mondo di lotta al cambiamento climatico, ma ha anche dato voce alle generazioni più giovani. Un grido alle classi dirigenti, ai governi, a chi detiene il potere, che venerdì 27 settembre si leverà anche dall’Italia, insieme ad altre 4.500 piazze in tutto il mondo. “Dite che ci ‘ascoltate’ e che capite l’urgenza. Ma, a parte il fatto che sono triste e arrabbiata, non voglio crederci. Perché se voi capiste pienamente la situazione e continuaste a non agire, allora sareste malvagi. E io mi rifiuto di crederci”, continua Greta dall’alto dei suoi sedici anni.

Il ministro Fioramonti e la giustificazione per gli studenti che partecipano alla manifestazione di Fridays for Future.

Con l’inizio del nuovo anno scolastico ricominciano le manifestazioni di piazza del movimento Fridays for Future, ispirato Greta e alla sua abitudine di saltare ogni venerdì di scuola per sedersi di fronte al parlamento svedese e chiedere più attenzione alla questione climatica. Venerdì 27 settembre il mondo torna in piazza, e anche le strade italiane si riempiranno di giovani per il 3° Sciopero Globale Per il Futuro. Per appoggiare in maniera simbolica l’iniziativa, il Ministero dell’Istruzione, nella persona del Ministro Lorenzo Fioramonti, ha “dato mandato di redigere una circolare che invitasse le scuole, pur nella loro autonomia, a considerare giustificabili le assenze degli studenti occorse per la mobilitazione mondiale contro il cambiamento climatico”.

Così recita la circolare: “In previsione dell’ampia adesione degli studenti italiani alle iniziative locali, alle quali molto spesso le istituzioni scolastiche e associazioni studentesche hanno fornito il proprio supporto organizzativo, l’onorevole Ministro esprime l’auspicio che le scuole, nella propria autonomia, possano considerare l’assenza degli studenti per la giornata del 27 [settembre] motivata dalla partecipazione alla manifestazione, utilizzando le ordinarie modalità di giustificazione delle assenze adottate dalle stesse scuole. Si invitano, inoltre, i Collegi dei docenti a valutare la possibilità che tale giornata non incida sul numero massimo delle assenze consentite dal monte ore personalizzato degli studenti”.

La polemica è scaturita dall’erronea interpretazione che sia lo stesso Ministro a giustificare l’assenza. E’ subito nato un acceso dibattito sulla necessità degli studenti di restare in classe a imparare anziché andare a manifestare, oltre alla giusta obiezione che il Ministro non abbia alcun diritto di spingere gli studenti a partecipare a una manifestazione piuttosto che a un’altra. Inoltre, l’approvazione ministeriale genera automaticamente il dubbio che alcuni studenti possano approfittarne. Quello che non è menzionato nella circolare, e che però Fioramonti ha chiarito in successive interviste, è il ruolo fondamentale dei genitori. Se i maggiorenni possono da sempre firmarsi le giustificazioni adducendo qualunque pretesto, è per i minorenni che il discorso cambia notevolmente. Se i minorenni vorranno partecipare al Terzo Sciopero Globale per il Futuro dovranno convincere i genitori della veridicità delle loro intenzioni. E nemmeno in quel caso è detto che le scuole accettino tale giustifica, o che escludano l’assenza dal conteggio delle ore consentite in un anno. La circolare e lo stesso Ministro sottolineano che la decisione finale spetta alle scuole.

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Il gesto del dicastero di Fioramonti è perciò soltanto simbolico, e vuole forse eliminare anche le remore degli studenti più ligi, che vorrebbero lottare per il loro futuro ma sono spesso frenati dal loro senso del dovere. Per quanto riguarda la presunta presa di posizione politica del Ministro, che incentiva la partecipazione allo Sciopero Globale, il Ministro e gli organizzatori stessi insistono che si tratta di un evento apartitico, che riguarda tutti in ogni tempo e luogo, che non sventola alcuna bandiera faziosa ed è soltanto un grido d’aiuto dei giovani che si vedono rubato il futuro.

Di A.C.

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