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La Liguria si prepara a diventare zona arancione: svelate tutte le risposte ad ogni domanda

Da domani, mercoledì 11 novembre, tutta la Liguria diventa “zona arancione” per l’emergenza coronavirus ed entrano in vigore le nuove disposizioni previste dal Dpcm del 3 novembre. Il quadro dei divieti ora è molto più semplice rispetto alle scorse settimane perché la Liguria e Genova sono sostanzialmente allineate alle disposizioni nazionali.

Abbiamo pensato di raccogliere qui le domande più frequenti su cosa si potrà e non si potrà fare. Se avete ulteriori quesiti, siete invitati a segnalarceli (se non saremo in grado di rispondere, lo chiederemo direttamente alle istituzioni preposte).

MODULO DI AUTOCERTIFICAZIONE DA COMPILARE

AUTOCERTIFICAZIONE

Quando devo usare l’autocertificazione per uscire di casa? 

Per tutti gli spostamenti notturni (dalle 22 alle 5) e, senza limiti di orario, ogni volta che si esce dal proprio comune di residenza o dalla Liguria. Sono ammesse motivazioni di lavoro, studio, necessità e salute. Tra le ragioni di necessità ci sono, ad esempio: fare la spesa se non c’è un supermercato nel proprio comune, andare alle poste o usufruire di un servizio sospeso nel proprio comune, accompagnare i figli a scuola o dai nonni (fortemente sconsigliato perché gli anziani sono i più vulnerabili in caso di contagio), andare a trovare i figli, fare volontariato.

Posso andare a casa di parenti, amici o dal mio partner?

Non c’è un esplicito divieto, ma è “fortemente sconsigliato” dal governo non ricevere a casa persone che non siano conviventi. Non è possibile spostarsi per questo motivo dopo le 22 e prima delle 5 e non è consentito spostarsi dal proprio comune di residenza (salvo ragioni di necessità, ad esempio assistere un genitore anziano).

Chi abita a Genova può spostarsi liberamente da una parte all’altra della città?

Sì, dalle 5 alle 22 per qualunque ragione, anche se è fortemente sconsigliato muoversi senza una reale necessità. Il Dpcm parla solo di “comuni”, quindi chi abita in una grande città Genova ha una maggiore libertà di spostamento rispetto a chi risiede in un comune più piccolo.

Posso mangiare fuori casa?

È consentito solo comprare cibo o bevande d’asporto, non solo nei supermercati e negli alimentari, ma anche presso bar e ristoranti che rimangono aperti con questo servizio (fino alle 22). È vietato consumare all’interno dei locali ma anche nei luoghi pubblici, quindi ciò che acquistate potrete portarlo ad esempio a casa, in ufficio, sul luogo di lavoro. A Genova è vietato vendere alcolici in negozi e supermercati a partire dalle 21. In alternativa è sempre consentita la consegna a domicilio di qualunque genere. L’unica eccezione è rappresentata dagli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande siti nelle aree di servizio e rifornimento carburante situate lungo le autostrade, negli ospedali e negli aeroporti.

I negozi sono aperti?

Sì, tutte le attività commerciali sono regolarmente aperte. Tuttavia è consentito raggiungere un negozio al di fuori del proprio comune solo in caso di necessità (ad esempio, se dovete comprare una lampadina e non c’è nessuno che la venda nel paese o nella città in cui abitate).

Parrucchieri ed estetisti sono aperti?

Sì, tutti i servizi alla persona sono regolarmente aperti. Tuttavia restano valide le regole sugli spostamenti: se abitate a Genova non potete uscire dal territorio comunale dicendo che andate dal vostro barbiere preferito.

Le scuole sono aperte?

Sì, fino alla terza media compresa, a parte le classi in quarantena. Per le scuole superiori è in funzione la didattica a distanza al 100% per tutti gli studenti.

Le università sono aperte?

Sì, ma tutte le lezioni si tengono in modalità a distanza. L’Università di Genova ha inoltre disposto la chiusura delle sale lettura delle biblioteche di ateneo.

Posso uscire per fare una passeggiata? Posso andare a correre?

Sì, ma non dopo le 22 e prima delle 5. È necessario rimanere all’interno del proprio comune di residenza.

Si può organizzare un matrimonio o un battesimo?

Sì, ma gli invitati non possono arrivare da un altro comune. Possono spostarsi unicamente gli sposi, i testimoni o il padrino e la madrina. Sono invece vietate le feste seguenti alla cerimonia.

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