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La cappella degli Scrovegni: mostra multimediale inaugurata a Zagabria

 

È stata inaugurata il 7 novembre alla Galleria del Museo Archeologico di Zagabria la mostra “Magister Giotto- la cappella degli Scrovegni” prodotta da Cose Belle d’Italia Media Entertainment e realizzata dall’ Istituto di Cultura italiano nella capitale croata.

Fino al 15 gennaio i visitatori potranno così apprezzare al meglio il senso e i dettagli degli affreschi di Giotto ed allo stesso tempo un’immagine non convenzionale dell’Italia e delle nuove frontiere della fruizione artistica.
La parte in esposizione a Zagabria è una delle sette sezioni della mostra completa “Magister Giotto”, presentata lo scorso anno a Venezia nella “Scuola Grande della Misericordia” in occasione dei 750 anni dalla nascita dell’artista.
Ad aprire la mostra, con un indirizzo di saluto, è stato l’Ambasciatore italiano Adriano Chiodi Cianfarani. Sono poi intervenuti il direttore dell’istituto di cultura Stefania del Bravo, i rappresentanti di Cose Belle d’Italia – il direttore artistico Luca Mazzieri e il curatore Giuliano Pisani – e il Direttore del Museo Archeologico Sanijn Mihelic. Il visitatore si trova al centro di un’installazione di grande impatto evocativo che lo accompagna in un percorso critico ed emozionale sulla figura e l’opera di Giotto, focalizzata in questo caso sugli affreschi padovani. Le immagini virtuali ad altissima definizione – proiettate su tre pareti -, sono accompagnate da una narrazione critica curata da Giuliano Pisani (affidata in italiano alla voce di Luca Zingaretti, ma fruibile anche in inglese e croato) e da un sottofondo musicale di Paolo Fresu.
Le immagini esaltano l’assoluta novità del linguaggio pittorico giottesco, che apre una nuova dimensione più vicina all’uomo e alla sua esistenza terrena, lontana dalla solenne fissità dell’arte medievale.
I volti dei personaggi – la Cappella Scrovegni è un assoluto capolavoro in questo senso – esprimono sentimenti ed emozioni forti, percepibili immediatamente da chi le osserva. Lo spazio in cui sono collocati i personaggi è, per la prima volta, prospettico: Giotto getta così le basi per quelli che saranno i parametri fondamentali dell’arte e del pensiero classico occidentale, sviluppati e perfezionati dal Rinascimento italiano: il tempo della memoria e le geometrie perfette della prospettiva, l’artificio attraverso il quale la razionalità umana domina e stabilisce un ordine nello spazio terreno.

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