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La Basilicata non vuole essere un deposito di scorie nucleari

Oggi una sessione della Commissione Ambiente ed Energia della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, in cui la Basilicata ha ribadito il suo “no”.

“Ho partecipato oggi alla Commissione Ambiente ed Energia della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome e, in accordo con il Presidente Bardi, ho ribadito il no della Basilicata ad ospitare il deposito nazionale delle scorie nucleari”, spiega l’Assessore all’Ambiente ed Energia, Gianni Rosa. “Ho condiviso le criticità del Programma con il Presidente Bardi. Quello che ci preoccupa è che non viene individuato, ancora una volta, il sito del Deposito Nazionale né nel testo sono contenuti i criteri per individuarlo. In pratica, si tratta di una valutazione strategica generica che non permette di fare osservazioni nel merito. Questo, associato alla totale assenza di informazioni circa le attività di dismissione dell’impianto ITREC di Rotondella, mi ha spinto a esprimere, con forza, il diniego della nostra Regione all’individuazione sull’intero territorio della Regione Basilicata del sito per il Deposito Nazionale delle scorie nazionali. Invito i Parlamentari lucani ad appoggiare questa battaglia regionale nelle sedi nazionali”.

Al centro della polemica c’è uno Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, che su proposta del Ministro dello sviluppo economico e del Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, chiede di approvare il Programma nazionale per la gestione del combustibile esaurito e dei rifiuti radioattivi. Questo schema prevede alcune linee guida su come gestire i rifiuti radioattivi e il combustibile nucleare esaurito. Già nel 2003 il comune di Scanzano Jonico, in provincia di Matera, fu scelta come luogo in cui costruire il sito nazionale delle scorie nucleari, decisione che venne poi ritirata dopo una protesta popolare di oltre due settimane.

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