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Italia Nostra, difendiamo Loggia Banchi

 

“Difendiamo la Loggia di Banchi”. E’ l’invito di Italia Nostra che denuncia come “il Comune di Genova, allo scopo di insediare nella cinquecentesca Loggia dei Mercanti in Piazza Banchi, il Museo della Città, intenderebbe realizzare internamente alla Loggia una struttura di quattro piani, che ne snaturerebbe completamente la qualità architettonica e spaziale”. Secondo il presidente di Italia Nostra di Genova, Ermete Bogetti, “resterebbe irrimediabilmente pregiudicato il carattere storico identificativo di spazio voltato manierista genovese, esaltato all’esterno da un monumentale tetto in ardesia a quattro falde molto pendenti con la trave di colmo conformemente rialzata”. “Verrebbe in tal modo svilito uno degli edifici più rappresentativi della città – dice Bogetti -, realizzato tra il 1590 e il 1595 da Andrea Ceresola, detto il Vannone, autore anche della parte cinquecentesca (atrio, cortili, scaloni) di Palazzo Ducale, realizzata nel momento culminante della potenza economica genovese”.

La Loggia di Banchi era stata voluta, progettata e realizzata in funzione di una riqualificazione monumentale della scena urbana nel suo cuore più antico. La coerenza dell’invenzione spaziale, dice ancora Italia Nostra, nasce dallo stretto rapporto della Loggia con la piazza e le vie che vi si innestano, quasi in ideale continuità con le antiche logge aperte ai crocevia della città medioevale, secondo l’interpretazione cinquecentesca delle particolari caratteristiche urbane di Genova. “Già nel 2002 il Comune aveva inteso utilizzare la Loggia per uno scopo incompatibile con il suo carattere storico e artistico: lo snaturamento fu evitato anche per la determinata opposizione di Italia Nostra che ricorse al Giudice amministrativo”. Secondo il Codice dei beni culturali, conclude l’associazione, “è reato destinare gli edifici monumentali ad usi incompatibili con il loro carattere storico od artistico. Se il Museo della Città necessita di superfici maggiori di quelle offerte dalla Loggia, deve trovare una diversa collocazione. La Loggia deve restare uno spazio pubblico aperto, fruibile nella sua integrità, che ben può ospitare mostre, concerti”.

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