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Intervista ad Annalisa Bernabei del Movimento 5 Stelle

Sono quasi due anni che è iniziata a Roma l’amministrazione di Virginia Raggi. La prima amministrazione capitolina guidata da una donna e la prima amministrazione del Movimento 5 Stelle.

Un partito che negli ultimi anni ha lasciato largo spazio alle critiche ma anche non solo. Se prima si è fatto largo con le elezioni comunali, conquistando città come Roma e Torino, alle politiche dello scorso 4 marzo, è diventato il primo partito italiano.

La domanda è: ma chi fa parte del Movimento 5 Stelle? Quali sono le persone dietro agli slogan e dietro le istituzioni?

Oggi sono andata a scoprirlo partendo dal Comune di Roma, intervistando Annalisa Bernabei, Consigliere di Roma Capitale.

Come si avvicinata al Movimento 5 Stelle e cosa, in particolare, l’ha spinta ad decidere di farne parte attivamente?

Mi sono avvicinata nel lontano 2008 – 2009, con il blog di Beppe Grillo. Condividevo quello che scriveva, il suo punto di vista, il modo di vedere le cose. Un modo che io adesso definirei futuristico, nel senso con un occhio all’Europa, al mondo in generale. Come si vivono le opportunità che ci sono. Quindi vedevo differenze con l’Italia. Ti dico nel 2008 perché, proprio quell’anno, ci furono le primissime elezioni a cui ho partecipato, essendo nata nell’ ’88. Avevo vent’anni.

Io votai per Gli Amici di Beppe Grillo. Poi vinse Alemanno. Il Movimento 5 Stelle ancora non esisteva, non c’era nessun partito. C’era solo un blog con dei cittadini. Io però non ero parte attiva, nel senso di attivismo che si può vedere con i banchetti in piazza.

Da lì in poi è stato un crescendo. All’epoca non ero ancora iscritta al blog. Mi sono iscritta nel 2013 con le elezioni che hanno portato prima al maxi governo Bersani-Alfano, e poi ai vari governi tecnici. Sono stata spinta ad iscrivermi al blog proprio perché volevo partecipare attivamente e dare un contributo da cittadina per poter cambiare le cose. Come sappiamo, il Movimento 5 Stelle è fatto da cittadini che entrano nelle istituzioni e si fanno Stato o per esempio, nel mio caso, Comune.

 

Prima di entrare nel Movimento era membro di un altro partito? Se sì, quale? 

No, non ho mai militato in nessun partito. Mai tesserata in nessun altro partito.

Cosa l’ha spinta a candidarsi alle Comunarie di Roma nel 2016 e come mai, poi, ha deciso di ritirare la sua candidatura?

Ho partecipato alle Comunarie di Roma perché ho visto che si era manifestata l’opportunità per i cittadini romani di poter dare un contributo fattivo per cambiare quello che non va nella nostra città. Quindi mi son voluta offrire per la causa. Poi inaspettatamente sono risultata tra i primi dieci candidati sindaco. In realtà poi accettarono in sei, me compresa.

Alla fine decisi di ritirare la candidatura serenamente perché ero l’unica di quei sei che non aveva un trascorso politico nel movimento. Parliamo di tre ex comunali e due ex municipali. Qui ho considerato il mio accettare come un gesto simbolico per ringraziare chi mi aveva votato. Ho ritenuto opportuno far correre gli altri alla candidatura perché, come ti dicevo, io non avevo nessun pregresso politico.

 

Che incarico svolge attualmente all’interno dell’amministrazione di Roma Capitale e cosa rappresenta per lei il suo incarico?

Attualmente sono un consigliere comunale e per me sinceramente è un onore. È anche una grande fatica, una grande assunzione di responsabilità, perché ne abbiamo veramente tante. È una presa di coscienza di tante cose: di responsabilità dei problemi che abbiamo, la responsabilità di cercare una soluzione per risolverli. Molti sono annosi, altri sono estremamente complicati, a tratti anche irrisolvibili perché purtroppo non dipende da noi. Siamo un Comune, siamo la capitale d’Italia, però sottostiamo sempre alla legge regionale. Molti problemi atavici che abbiamo a Roma dipendono da leggi regionali. Oppure dal fatto che queste leggi non ci siano proprio. Alcune cose dunque rimangono in sospeso. Per me è un onore partecipare al cambiamento che stiamo cercando di attuare e dare un contributo per migliorare la nostra città.

La motivazione che mi ha spinta a candidarmi è stata quella di non mollare. Non sono una persona che si arrende facilmente. Tu sei giovane come me, avrai sicuramente tanti amici e parenti che adesso stanno all’estero. Io personalmente ho amici e parenti che sono fuggiti e hanno trovato opportunità di lavoro all’estero, sia in Europa che in America, e lì stanno benissimo.

Ovviamente da un punto di vista lavorativo, da un punto di vista affettivo puoi capire che hanno delle mancanze. Sinceramente, era un destino che avevo valutato anche per me. Come ho detto prima, siccome non sono una persona che si arrende facilmente, ho detto “perché devo andar via?”. Se invece posso dare un contributo per cambiare le cose, mettiamoci in gioco.

 

Lei è iscritta alla facoltà di ingegneria edile all’università Tor Vergata, come riesce a conciliare il lavoro come consigliere con lo studio all’università?

Sì, frequento l’ultimo anno di ingegneria a Tor Vergata. La cosa complicata è il “turno di lavoro” perché sai quando inizi ma non sai quando finisci. Ad esempio oggi ho una riunione alle 18 che potrebbe benissimo terminare alle 23:00. Quindi si studia la notte, come tutti gli altri studenti lavoratori. È molto faticoso coniugare entrambe le funzioni, il consigliere e lo studente, però si fa. Ce la sto facendo, piano piano. I tempi sono rallentati, ma ho preso questo mandato, ricevuto dai cittadini, con grande impegno e senso di responsabilità. È doveroso ed è un onore portarlo avanti.

 

Dal momento che il lavoro nella pubblica amministrazione presenta delle evidenti problematiche strutturali, cosa la spinge ad andare avanti e a continuare il percorso iniziato?

La voglia di cambiare le cose e la consapevolezza che è possibile farlo, nonostante “la famosa burocrazia che ci seppellirà”. Questo mi dà una gran forza e mi motiva molto. Abbiamo ricevuto un mandato specifico dai cittadini e non ho la minima intenzione di venire meno. E poi, come ho già detto, per me è un onore lavorare per il bene della nostra città e dei nostri concittadini.

 

A cura di B. P.

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