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Inquinamento da radiottività su Anagni: nessun pericolo

Il mese scorso era comparso, su un quotidiano locale, un articolo in cui si ipotizzava che, intorno all’anno 2004, una società straniera avesse chiesto alla dsocietà “VIDEOCON” di isolare due barre di polonio di cui si era in precedenza dotata, al fine di sperimentare una rivoluzionaria tecnologia nel campo della industria elettronica.

Per isolare il polonio, si sarebbe dovuto a interrare lo stesso in un’area dello stabilimento, di modo che potesse essere scongiurato un inquinamento da radioattività.

L’articolo ha suscitato grandi preoccupazioni tra gli abitanti di Anagni, a seguito delle quali, il Comando dei Carabinieri di Anagni, su direttiva della Procura di Frosinone, ha iniziato ad indagare su quanto rivelato nello scritto.

La prima fase delle indagini si è concentrata sui documenti: ogni partita di plutonio, materiale difficile da reperire, ha una sua precisa identità, che lo segue in tutti i suoi passaggi di modo che sia praticamente impossibile farlo circolare lecitamente senza che sia notato.

Nella seconda fase, è stato richiesto, tramite l’ARPA LAZIO, un intervento sul posto per effettuare rilevazioni in grado di accertare la presenza o meno di sostanze radioattive.

La Sezione ARPA LAZIO di Viterbo, dopo aver condotto tutti i rilievi del caso, ha elaborato la relazione, nella quale attesta che nei luoghi esaminati non si rilevavano eccessi di radioattività.

 

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