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Incidente stradale in lungomare Canepa, morto Alberto Profumo

 

Amava tantissimo la moto, e se n’è andato facendo ciò che più gli piaceva: guidarla. I familiari e gli amici di Andrea Profumo, il ragazzo di 19 anni morto in seguito al tragico incidente stradale di giovedì 29 agosto in lungomare Canepa, ancora non si capacitano che un giovane così pieno di vita possa non esserci più. E in tanti, soprattutto chi la futura “superstrada”, si interrogano sulla sicurezza di lungomare Canepa, dove ancora vengono svolti i lavori per l’allargamento a 6 corsie.

Alberto, residente a Castelletto con la mamma, il papà e la sorella, 20 anni il prossimo ottobre, è caduto con la moto mentre percorreva la carreggiata di ponente: la dinamica dell’incidente è ancora al vaglio della sezione Infortunistica della Locale, ma stando anche a quanto riferito dai testimoni che hanno assistito, ha sbandato ed è finito contro il guardrail che divide le due carreggiate. Un urto violentissimo, che gli ha procurato un trauma cranico che non gli ha lasciato scampo: poco prima di mezzanotte, nonostante i disperati tentativi prima dei soccorritori e poi dei medici del Galliera di salvarlo, è morto.

Decine i messaggi di cordoglio e supporto ai familiari per una tragedia che ha nuovamente puntato i riflettori sulle condizioni di lungomare Canepa, strada trafficatissima, soprattutto dopo il crollo del ponte Morandi, e strada che ormai da mesi è di fatto un cantiere. Per ora sono 5 le corsie aperte, due in direzione ponente, tre in direzione levante, divise dal guardrail contro cui Alberto è andato a sbattere, e su cui adesso le autorità stanno facendo accertamenti. Così come chiesto a più riprese anche dal Comitato Lungomare Canepa, che riunisce i residenti della zona, da mesi sulle barricate per chiedere più tutele non soltanto dal punto di vista dell’inquinamento acustico e ambientale, ma anche della sicurezza stradale.

«Abbiamo detto che il guardrail posizionato è molto pericoloso. Le nostre case affacciano sull’arteria genovese più importante e trafficata – ha detto la presidentessa Silvia Giardella – chiediamo, e abbiamo sempre chiesto, tutele per chi abita e per chi percorre Lungomare Canepa. Ci stringiamo alla famiglia di questo ragazzo e porgiamo sentite condoglianze».

 

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