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Incidente mortale in via Nizza, morto Mario Angelucci

 

Tolleranza zero” e “pene certe” per Arlindo Dulanto, l’uomo che sabato sera ha travolto e ucciso con il suo suv il 49enne Mario Angelucci in via Nizza, in Albaro: a chiederlo è il governatore ligure, Giovanni Toti, che in un post su Facebook si è detto «vicino alla famiglia di Mario Angelucci».

Dulanto è stato arrestato dagli agenti della polizia Locale poco dopo il tragico schianto: nel sangue un tasso alcolemico quattro volte superiore al limite di legge (che è 0,50), è stato portato a Marassi e dovrà rispondere di omicidio stradale aggravato. Nel suv che guidava quella sera, e su cui c’era anche un’amica, il 54enne peruviano aveva bottiglie e lattine vuote, testimonianza dell’alcol che aveva ingurgitato prima di mettersi al volante.

Per Angelucci, residente in via Biga e di professione corriere, non c’è stato nulla da fare: fermo sul suo scooter all’incrocio tra via Nizza e via Cocito, non si è neppure visto arrivare addosso la macchina, che dopo averlo travolto è andata a sbattere contro altre auto terminando la sua folle corsa nella vetrina di un negozio di fotografia.

«Ha ammazzato un uomo innocente seduto sul suo motorino e non si è fatto neanche un graffio», ha detto il presidente della Regione Toti, sottolineando che «guidare ubriachi è un reato gravissimo che può avere effetti devastanti. Su questo l’amministrazione genovese è già in prima linea, con nuove assunzioni di polizia locale e con una media di controlli alcolimetrici tra le più alte in Italia».

Toti ha quindi lanciato la proposta: «Si deve fare di più, non si può morire così nel 2019, bisognerebbe prevedere per legge di installare nelle auto un dispositivo che blocchi l’accensione del motore se si superano i limiti di alcool previsti per legge. Si chiama etilotest anti-avviamento e lo stanno già sperimentando in molti paesi europei. Basta morti così».

A Genova un altro caso simile a quello di Angelucci aveva puntato i riflettori sulla battaglia condotta dai familiari delle vittime di omicidio stradale: la mattina 24 gennaio 2016 Giuseppe Buttaro, finanziere in pensione di 59 anni, stava aspettando l’autobus in via Canepari quando sopraggiunse un’automobile che lo investì in pieno, uccidendolo praticamente sul colpo.

A guidarla Jorge Wilson Cevallos Valverde, professione tassista abusivo, che nel sangue aveva un tasso alcolemico di parecchio superire al limite di legge. A ottobre 2018, Valverde è stato condannato a 8 anni e 6 mesi di carcere dal giudice Adriana Petri.

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